Doctor Strange: Opinioni, analisi e recensione del film

film Doctor Strange

Doctor Strange è un film del 2016 di genere Fantastico / Cinecomics, diretto da Scott Derrickson. Il film ha una durata di circa 120 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.

La trama del film Doctor Strange

Stephen Strange è un rinomato chirurgo di New York, la cui abilità in sala operatoria è pari soltanto alla sua arroganza. Un giorno l’uomo rimane vittima di un grave incidente automobilistico che gli provoca irrimediabili danni alle mani, tanto da costringerlo ad abbandonare la carriera medica.

Niente e nessuno sembra in grado di ridargli la mobilità di un tempo e ormai ridotto sul lastrico Strange viene a conoscenza di un misterioso luogo, Kamar-Taj, dove un potente mago conosciuto come l’Antico sarebbe in grado di curare tutti i mali.
Partito per il Tibet carico di speranze, il protagonista viene introdotto nella cerchia degli stregoni e impara l’uso delle arti magiche, manifestando una naturale predisposizione per esse. E quando un pericolo astrale minaccia l’umanità, Strange si troverà a lottare in prima persona diventando un supereroe a tutti gli effetti.

La recensione e analisi del film “Doctor Strange”

Senza ombra di dubbio dubbio uno dei film più completi e originali facenti parte del MCU, l’universo cinematografico Marvel, e tra quelli che introducono meglio un personaggio ex-novo, mai visto prima di questa prima avventura che si pone non a caso come effettiva origin-story.

Il percorso compiuto dal protagonista può ricordare su più versanti quello vissuto dal Bruce Wayne di Batman Begins (2005), non l’unica similitudine con il cinema di un certo Christopher Nolan. Il collega Scott Derrickson infatti sembra qui voler omaggiare il rocambolesco delirio visivo di un altro cult del regista inglese quale Inception (2010) e dal punto di vista visivo Doctor Strange mette in mostra una forte e vibrante personalità, ovviamente contante su ottimi effetti speciali.

Lo spettacolo puro è garantito in più occasioni e il tour del force finale, immerso in un loop apparentemente infinito, è la perfetta sintesi tra messa in scena e narrativa. Si ha a tratti l’impressione che le due ore di visione vivano effettivamente su queste fiammate e alcuni momenti di stanca fanno capolino, ma l’insieme è appagante e si inserisce appieno in un contesto a più ampio respiro, che porterà poi il Nostro ad unirsi agli Avengers.

Ottime anche le scelte di casting, con il talentuoso Benedict Cumberbatch nelle vesti dello stregone e due comprimari di lusso del calibro di Tilda Swinton e Mads Mikkelsen, un villain che avrebbe meritato spazio ancora maggiore.

In attesa di un secondo episodio incentrato sulle sue avventure, che sarà sulla scia dell’approccio interconnesso e quindi direttamente collegato ad un altro sequel, Spider-Man 3, l’occasione per rivivere i primi passi sul grande schermo di Stephen Strange è sempre ghiotta per tutti gli appassionati del filone.

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