Die Hard-Un buon giorno per morire: tutte le curiosità sul film con Bruce Willis

Die Hard-Un buon giorno per morire

Uno dei ruoli più iconici della lunga e sfolgorante carriera di Bruce Willis fino a questo momento è certamente quello di John McClane, il rude e coraggioso poliziotto protagonista del fortunato franchise Die Hard, composto da 5 film girati fra il 1988 e il 2013.

Die Hard-Un buon giorno per morire è l’ultima pellicola della saga, un action mozzafiato come quelli che l’hanno preceduta e va in onda nella prima serata di Mercoledì 8 Novembre su Italia Uno. Diretto da John Moore nel 2013, trovate di seguito la trama, il cast e le curiosità più interessanti che lo riguardano.

Die Hard-Un buon giorno per morire: la trama in breve e il cast

Questa, in breve, la trama del film.

Stavolta John McClane deve recarsi in Russia per cercare il figlio, che non vede più da anni. L’uomo scopre così che il giovane è in realtà un agente segreto della Cia sotto copertura incaricato di un compito molto importante e pericoloso: proteggere l’informatore del governo russo Komarov.

Come anticipato, il ruolo principale è brillantemente interpretato da Bruce Willis. Lo affiancano, fra gli altri, Jai Courtney, Sebastian Koch, Radivoje Bukvic, Cole Hauser e Yuliya Snigir.

Le curiosità sul film

Die Hard-Un buon giorno per morire è un film di genere azione/poliziesco/thriller diretto da John Moore nel 2013. Queste sono alcune curiosità sul suo conto:

  • la pellicola ha debuttato nelle sale il 14 Febbraio del 2013
  • Die Hard-Un buon giorno per morire ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro, di cui 976 solo nel primo fine settimana
  • i prequel del film sono, nell’ordine, Die Hard – Trappola di cristallo (1988), Die Hard – 58 minuti per morire (1990), Die Hard – Duri a morire (1995) e Die Hard – Vivere o morire (2007)
  • la pellicola è prodotta e distribuita da 20 Century Fox
  • l’autore della sceneggiatura è Skip Woods
  • le musiche sono di Marco Beltrami
  • la fotografia è curata da Jonathan Sela.

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