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Deadpool & Wolverine, la recensione del cinecomic (no spoiler)

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Wade Wilson, in arte supereroistica Deadpool, ha abbandonato il costume al chiodo ma la sua vita privata non ne ha beneficiato, tanto che è stato anche lasciato dalla sua fidanzata. Come se ciò non bastasse il tentativo di entrare negli Avengers non è andato a buon fine e ora si ritrova a lavorare in un negozio d’auto. Un giorno viene rapito dalla TVA, che lo informa di come la sua linea temporale sia prossima ad essere eliminata, costringendolo a imbarcarsi in un una nuova impresa.

Il mercenario chiacchierone torna così in azione e deve rintracciare una versione di Wolverine che lo aiuti nella pericolosa missione alle porte. Dopo aver viaggiato in molti universi, trova finalmente un Logan potenzialmente adatto, ignaro che questo sia consumato dal rimorso per un tragico evento passato. L’insolita coppia dovrà comunque unire le forze per affrontare un temibile nemico, trovando sulla strada inaspettati alleati.

Deadpool & Wolverine – recensione: I’ll take you there

Il prologo è una chiara, sboccata, dichiarazione di intenti: chi temeva che il passaggio a Disney potesse ammorbidire le avventure di Deadpool può dormire sonni tranquilli: il Nostro è ancora scomodo e scorretto al punto giusto, dalla parlantina pronta e protagonista di scene che uniscono una violenza pulp a una comicità demenziale, con un approccio quasi musical alle numerose sequenze d’azione.

Incassi stratosferici in sala, prima dell’arrivo su Disney+, hanno caratterizzato questo buddy-movie che vede uniti due dei personaggi più amati dei fumetti Marvel, con il Wolverine di Hugh Jackman ripescato tramite le realtà parallele e i viaggi temporali per giustificarne il ritorno dopo il drammatico epilogo dello struggente “western moderno” di Logan (2017).

Ma non è il solo personaggio idealmente risorto, giacché in una serie di gustosi camei ritroviamo anche Jennifer Garner / Elektra e Wesley Snipes / Blade, oltre al tanto vociferato – poi mai realizzato – Gambit di Channing Tatum. E tanti altri ritorni che non vi sveliamo per non rovinare la sorpresa, con nemesi ufficiale la Nova di un’ottima Emma Corrin.

Senza compromessi

Deadpool & Wolverine mette in mostra tanto,rischiando in diversi passaggi di essere eccessivamente confusionario e rivelandosi un’operazione prettamente fanservice, con le numerose citazioni pensate proprio per un pubblico di appassionati. La sceneggiatura è gioco-forza poco omogenea e si affida a un ininterrotto susseguirsi di omaggi e gag comiche, con tanto di entrata in scena di Dogpool, un incrocio tra un carlino e un chinese crested dog dall’aspetto non bellissimo ma in grado di conquistare sin da subito l’affetto di chi è davanti allo schermo.

E soprattutto la colonna sonora gioca un ruolo importante in diverse delle scene clou, con alcuni pezzi iconici entrati nell’immaginario comune – da Iris dei The Goo Goo Dolls a Hells Bells degli AC/DC, da You’re the one that I want di Grease a Like a prayer di Madonna e molti altri ancora – ad accompagnare ed esaltare quella mattanza action, tra sangue e divertimento,che caratterizza due ore all’insegna di un intrattenimento senza mezze misure, con tutti i pro e i contro del caso.

Conclusioni finali

La palpabile alchimia tra Ryan Reynolds e Hugh Jackman e la dinamica regia di Shawn Levy danno ritmo e leggerezza, permettendo di sorvolare su una sceneggiatura disomogenea che punta tutto sull’accumulo di personaggi e situazioni in una corsa al fanservice più esasperato. Deadpool & Wolverine punta tutto sul carisma rimasto intatto dei due iconici personaggi Marvel, tra violenza e comicità demenziale, e sul gran numero di guest-star, camei e citazioni che fanno capolino nelle due ore di visione.

Un divertissement pensato quasi esclusivamente per un pubblico di appassionati e conoscitori sia dell’universo cinematografico Marvel che di quello fumettistico, che sfrutta con intelligenza una colonna sonora a base di hit storiche, ottimamente amalgamate a quanto accade in scena e capaci di aumentare la coolness dell’insieme.

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