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Vincenzo De Luca inaugura la 54 esima edizione del Giffoni Film Festival: “Sarebbe stato un delitto interromperlo”

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Vincenzo De Luca è stato ospite alla 54esima edizione del Festival di Giffoni. Il presidente della Regione Campania si è fermato a parlare con i ragazzi e ha tagliato il nastro della nuova sala Alberto Sordi. Vediamo insieme le sue parole che hanno riguardato il futuro della manifestazione e alcuni temi sociali cari ai giovani.

Intervista al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca

La visita del governatore Vincenzo de Luca, avvenuta venerdì 19 luglio 2024, ha aperto la 54esima edizione del Festival di Giffoni. Il presidente della Regione Campania ha tagliato il nastro della nuova sala Alberto Sordi che si trova nel Museo Testimoni del Tempo che raccoglierà la storia e la memoria della manifestazione. Non poteva mancare un discorso rivolto ai numerosi giovani presenti da tutto il mondo, in cui il Presidente ha fatto un appello ad amare le persone e l’ambiente. Noi di Superguidatv eravamo presenti e abbiamo chiesto al governatore un commento sul Giffoni e sulla politica in generale.

Il Festival ha rischiato di non svolgersi dato il mancato accordo dei Fondi di Coesione e Sviluppo, poi è intervenuta la Regione Campania e lo ha ‘salvato’.

Sarebbe stato un delitto interrompere un evento come Giffoni. Al di là dei contenuti che riguardano le produzioni cinematografiche, Giffoni è un evento che parla di solidarietà, che parla di giovani generazioni, di rapporti di amicizia tra tutti i Paesi del mondo, che parla di speranza e di futuro. Era impensabile che questo evento si interrompesse per ragioni che non vogliamo approfondire. Avevo promesso a Claudio Gubitosi che avremmo garantito l’evento, l’abbiamo fatto, lo faremo oggi, lo faremo per il futuro. Non ci sono problemi. Adesso dobbiamo vivere queste giornate all’insegna di questi valori.

Avere qui migliaia di bambini e ragazzi, che provengono anche da Paesi che oggi sono in guerra tra loro, offrire loro incontri, di conoscenza, di amicizia, è qualcosa che ci riempie il cuore di speranza. Ci saranno bambini che vengono da Israele, dai paesi arabi, dalla Palestina, bambini ucraini, russi. Bambini da ogni paese del mondo e questo è davvero un luogo in cui far crescere valori di umanità che si vanno in larga parte perdendo. 

Qui c’è un fiume che quasi non si vede più, stiamo vivendo una siccità pazzesca. I ragazzi reclamano maggiore attenzione verso il cambiamento climatico e la pace ma sembra che la politica non sembra ascoltarli.

La politica ormai ragiona a 24 ore, sulle base dei sondaggi del momento. Le grandi scelte richiedono senso del futuro, di responsabilità, capacità di leadership cioè capacità di orientare l’opinione pubblica, i sentimenti della gente e dei cittadini anche quando bisogna chiedere dei sacrifici e di aspettare i tempi necessari per grandi opere che servono a tutelare l’ambiente. Per quello che ci riguarda, siamo veramente orgogliosi di dirvi che siamo all’avanguardia proprio dal punto di vista della tutela del patrimonio idrico. Siamo l’unica regione in Italia che ha un piano per l’autonomia idrica della regione, ci stiamo preparando ai decenni futuri con un piano di realizzazione di venti vasi collinari, una diga di Campolattari.

Non abbiamo avuto in questi anni problemi di siccità in Campania ma dobbiamo sapere che questo è un problema che avremo di fronte per i prossimi decenni e dobbiamo preparaci. Anche questi eventi servono a far crescere una cultura ambientalista, non ideologica. Dobbiamo tutelare l’ambiente, il lavoro, le ragioni di solidarietà, è un lavoro complicato da fare ma dobbiamo essere fiduciosi anche perché questi eventi ci aiutano a far crescere queste sensibilità.

A che punto siamo sui fondi di sviluppo e coesione?

Non lo so. Dal ministero ci hanno comunicato che tutta l’istruttoria è finita. Punto. Manca solo la firma. Arriverà? Penso di sì. Vabbè contate voi i giorni….

Qui i ragazzi si confrontano su diversi temi: politica, cultura, cinema. Qual è il messaggio che si sente di lanciare ai ragazzi, non solo del festival, preoccupati del loro futuro?

Il messaggio che mi sento di dare ai ragazzi è questo: la cosa più moderna è l’umanità, sono le donne e gli uomini. La cosa più moderna è potersi guardare negli occhi, sentire il calore di una mano o di uno sguardo e questo i social non te lo daranno mai. E la seconda raccomandazione che voglio fare ai giovani è di non cadere nel mondo virtuale. Le nuove tecnologie orami confondono la realtà con la virtualità, si misurano con la falsità della notizie.

Ormai l’80% delle notizie che arriva sui social sono notizie false, quindi le nuove tecnologie possono presentare alle nuove generazioni un mondo che non esiste, virtuale. Bisogna imparare a vivere e a conoscere il mondo reale, non virtuale, perché il mondo reale è fatto di sacrificio, di lavoro, rispetto per l’ambiente, per le persone anziane, per i malati. Poi è fatto anche di allegrie, di gioie, di opportunità di vita. Ma senza i valori di solidarietà tutte queste cose non cresceranno.

Cosa pensa Vincenzo De Luca del tema di quest’anno del Giffoni, l’illusione della distanza. Come si può applicare in politica dove ci sono spaccature e si parla di autonomia differenziata.

Bisogna far crescere anche la ragione critica. Ai miei tempi si diceva si va a scuola non solo per conoscere le cose ma per apprendere un metodo di conoscenza. Ai ragazzi e alle ragazze dobbiamo insegnare a ragione sui fatti, a valutare le informazioni che arrivano, i dati della realtà e a farsi un’opinione. Poi per quanto riguarda il rapporto tra Nord e Sud, l’autonomia differenziata, siamo impegnati in prima linea su questa battaglia. Ma la facciamo questa battaglia, come ho detto in Consiglio regionale, con spirito risorgimentale, guardando all’unità d’Italia e non alle guerre di religione. Per me, la battaglia principale è quella per la burocrazia zero, cioè semplificare l’Italia, modernizzare il Paese, dare respiro alle energie positive imprenditoriali, creative. Su questo credo che possiamo trovare un’intesa tra tutte le forze sane del Paese, nel Sud come nel Nord”.

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