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David di Donatello 2022: tutte le nomination, dominano Sorrentino e Freaks Out

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Il prossimo 3 maggio il David di Donatello 2022 si terrà nella casa del cinema, gli storici studi di Cinecittà che si mostreranno a festa, cosi come annunciato nella conferenza stampa di presentazione in cui sono state svelate le nomination. La sfida sarà tra due titoli così diversi, che fotografano perfettamente come nonostante la pandemia il nostro cinema stia vivendo un periodo florido: dopo la nomination all’Oscar ben 16 nomination per È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, ma anche per il mix tra fantasy e war movie Freaks Out diretto da Gabriele Mainetti. Se il cineasta napoletano è una certezza di autorialità da anni, il giovane romano dopo questa ennesima perla che segue il grande successo de “Lo chiamavano Jeeg Robot” lo è diventato.

David Di Donatello 2022, l’obiettivo di riportare la sala al centro

Gli italiani sanno fare grandi film e la riprova è che Freaks Out nuovo vero e proprio kolossal abbia avuto la miglior media copie e la miglior tenitura in sala, a riprova di come comunque tutti i film più nominati ai David di Donatello 2022 compreso quello di Sorrentino  abbiano avuto comunque una uscita nei cinema. Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta ha spiegato quanto sia importante riportare gli italiani al cinema:

Anche nei contenuti l’eleganza deve essere uno dei temi principali. Questa serata non è solo un obiettivo compensativo di quanto il cinema ha attraversato, ma deve rappresentare un rilancio. Il cinema è assertivo di un fenomeno come le piattaforme, anche loro devono capire che è nella sala che si raggiunge la massima espressione di bellezza”, poi sul ritorno negli storici studi di Cinecittà “la scelta di Rai di tornare ad ambientare questa serata importante negli studi è il comunicato più importante che mi sento di sottolineare. Questo è stato un biennio davvero difficile da gestire per via di norme legittime ma anti creative, però la buona notizia è che torneremo a fare il David in presenza, ecco perché è ancora più emozionante tornare a Cinecittà per tutte le famiglie che vivono di cinema”.

Piera De Tassis, presidente dell’Accademia del cinema italiano, e Nicola Maccanico ad di Cinecittà hanno sottolineato come questa scelta di riportare il David di Donatello 2022 negli storici studi potrà aiutare il sistema cinema a riemergere: “Penso che sia evidente come la sala sia centrale anche dai candidati emersi, dobbiamo riportare le persone al cinema e in quest’ottica rientra il ritorno a Cinecittà”, con Nicola Maccanico che sottolinea: “In piena pandemia, anche in Italia, l’ultimo Spiderman ha fatto il terzo miglior incasso di tutti i tempi a riprova che dobbiamo dare al pubblico l’evento cinematografico da vedere in sala”.

Carlo Conti e Drusilla Foer, già grande feeling tra i due artisti toscani

Il tutto con Carlo Conti ancora una volta come straordinario padrone di casa: “Lo scorso anno abbiamo avuto il doppio studio, ma spero che ci sia un bel passo avanti. Questa è una serata all’insegna della classe e dell’eleganza, deve rimanere un momento di grande festa per il cinema che viene celebrato. Questa serata deve stimolare i telespettatori a tornare al cinema perché un film visto in sala ha tutt’altra emozione. Le nuove norme permettono di tornare al cinema e per la gioia di mio figlio ha anche potuto bere e mangiare pop corn. Tutte le mie 7 edizioni dei David le ho condotte da solo e le prime anche a Cinecittà, deve esserci il tappeto rosso e il glamour. Questa edizione è particolare perché dopo 6 edizioni potrò dividere il palco con una meravigliosa nobildonna senese, nonostante la rivalità tra le città, è una gioia dividere il palco con Drusilla Foer. Prepareremo poco per andare a braccio rendendo la serata fluida e leggera”, con poi una battuta chiaro riferimento allo scandalo Will Smith agli Oscar:  “Vi posso garantire che non farò nessuna battuta sulle acconciature dei presenti. Spero che così nessuno mi darà un cazzotto, non sono sicuro come Chris Rock”.

Noi di SuperguidaTV abbiamo chiesto a Carlo Conti se anche nei suoi David di Donatello sarà espressa vicinanza all’Ucraina, come accaduto ai Grammy oppure il contrario sulla falsariga degli Oscar: “Voglio sperare che il 3 maggio quando andremo in onda la guerra sarà finita. Dovremo ricostruire tutto insieme e aiutare questi popoli. Parleremo con il direttore scegliendo una linea comune”, mentre sul panorama del cinema italiano che emerge anche a seguito di ben tre nomination agli Academy Awards e da queste candidature dei David Di Donatello 2022 sottolinea “Io sono lo spettatore, il cliente numero uno del cinema e sono felice che ci sia un’ampia proposta. Penso che ci sia una grande proposta in tutti i settori, compresa la commedia e infatti voglio ricordare che dal 21 aprile al cinema ci sarà il nuovo film di Leonardo Pieraccioni “Il sesso degli angeli”.

A Drusilla invece abbiamo chiesto come sta vivendo la sua nuova popolarità dopo Sanremo e del programma in prima serata di cui si era molto parlato: “È stato molto piacevole avere tutta questa visibilità, devo dire che quando si acquista tanta popolarità si ha la fortuna di non doversi raccontare perché in giro sanno chi sei. Questo però presuppone la responsabilità di essere all’altezza delle occasioni che vengono date, io gioendo molto su quanto mi ha dato Sanremo avrò la possibilità di riflettere. Tra un po’ forse mi daranno il telegiornale, ma vi tranquillizzo che questo non accadrà”, poi anticipa con la sua solita graffiante ironia “Prima di ritirarmi dato che ho un piede nella fossa magari uno spettacolone in prima serata con dei ballerini potrà esserci chi lo sa. Penso che a questo punto si debba vivere quello che si sta facendo dandogli molto valore ed energia, ai progetti presenti e successivi. Non sono una persona molto proiettiva”.

L’appuntamento con la coppia Carlo Conti e Drusilla Foer è dunque per il 3 maggio in prima serata su Rai 1, intanto a seguire potete trovare tutte le nomination dei David di Donatello 2022.

David di Donatello 2022, tutte le nomination

Miglior film

  1. Ariaferma
  2. È stata la mano di dio
  3. Ennio
  4. Freaks out
  5. Qui rido io

Miglior regia

  1. Leonardo di Costanzo per Ariaferma
  2. Paolo Sorrentino per È stata la mano di dio
  3. Giuseppe Tornatore per Ennio
  4. Gabriele Mainetti per Freaks Out
  5. Mario Martone per Qui rido io

Miglior esordio alla regia

  1. Gianluca Jodice per Il cattivo poeta
  2. Maura del Pero per Maternal
  3. Laura Samani per Piccolo Corpo
  4. Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis per Re Granchio
  5. Francesco Costabile per Una femmina

Miglior sceneggiatura originale

  1. Jonas Carpignano con A Chiara
  2. Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella per Ariaferma
  3. Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio
  4. Nicola Guaglianone e Gabriele Mainetti per Freaks Out
  5. Mario Martone e Ippolita Di Majo per Qui rido io

Miglior sceneggiatura non originale

  1. Manetti Bros. e Michelangelo La Neve per Diabolik
  2. Monica Zapelli e Donatella Di Pietrantonio per L’arminuta
  3. Massimo Gaudioso, Luca Infascelli e Stefano Mordini per La scuola cattolica
  4. Filippo Gravino, Guido Iuculano e Claudio Cupellini per La terra dei figli
  5. Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella per Tre piani
  6. Lirio Abate, Serena Brugnolo, Adriano Chiarelli e Francesco Costabile per Una femmina

Miglior attrice protagonista

  1. Aurora Giovinazzo per Freak Out
  2. Miriam Leone per Diabolik
  3. Maria Nazionale per Qui rido io
  4. Rosa Palasciano per Giulia
  5. Swamy Rotolo per A Chiara

Miglior attore protagonista

  1. Elio Germano America Latina
  2. Silvio Orlando per Ariaferma
  3. Franz Rogowslìki per Freaks Out
  4. Filippo Scotti per È stata la mano di dio
  5. Tony Servillo per Qui rido io

Miglior attrice non protagonista

  1. Luisa Ranieri per È stata la mano di Dio
  2. Teresa Saponangelo per È stata la mano di Dio
  3. Susy Del Giudice per I fratelli De Filippo
  4. Vanessa Scalera per L’arminuta
  5. Cristiana Dell’Anna per Qui rido io

Miglior attore non protagonista

  1. Pietro Castellitto per Freaks Out
  2. Fabrizio Ferracane per Ariaferma
  3. Valerio Mastandrea per Diabolik
  4. Eduardo Scarpetta per Qui rido io
  5. Tony Servillo per È stata la mano di dio

Miglior film internazionale

  1. Belfast
  2. Dont’ look up
  3. Drive my car
  4. Dune
  5. Il potere del cane
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