Cristina D’avena festeggia 40 anni di carriera. Era il 1982 quando Cristina incideva la sua prima sigla di un cartone animato, “Bambino Pinocchio”. Una carriera strepitosa con oltre con oltre 7 milioni di dischi venduti, per la gioia di tanti bambini che diventando adulti hanno continuato a seguirla ed amarla.
Cristina D’Avena festeggia 40 anni di carriera e ha un regalo per i fans che la amano incondizionatamente
Il 25 novembre uscirà infatti un cofanetto celebrativo che si intitola “40 – Il sogno continua” con tutte le sigle storiche in versione originale della cantante. Tra queste ricordiamo, le più celebri:
- “Pollon, Pollon combinaguai”,
- “Kiss me Licia”,
- “Sailor moon”.
Ci saranno anche alcuni inediti e delle chicche che erano finite nel dimenticatoio che sono state ritrovate dallo staff della D’Avena.
La cantante, amata da grandi e piccini ha duettato anche con molti big della musica e dello spettacolo. A questo proposito, raggiunta da Sorrisi fa sapere:
«Tanti duetti e molto divertenti. Per esempio, con Elettra Lamborghini, Lorella Cuccarini e Orietta Berti».
Cristina d’avena ricorda poi qual è stato il momento che le ha dato più gioia in questi 40 anni di carriera
«I tre concerti al Forum di Assago e al PalaTrussardi (ora PalaSharp, ndr) di Milano per l’Airc, l’Associazione per la ricerca contro i tumori. Solo io, le basi e i ballerini. I palazzetti erano pieni, è stato commovente e mi ha reso orgogliosa».
E il momento più duro, invece?
«L’inizio con le sigle davanti al maestro Augusto Martelli, che scriveva per Mina! Mi accompagnò mio padre a incidere “Bambino Pinocchio”. Io venivo dal coro dello Zecchino d’Oro, dove c’era Mariele Ventre che ci dava gli attacchi ed eseguire i brani era più facile. Lì invece mi dissero: “Questa è la canzone, ascoltala e la incidiamo subito”. Quando ho capito che non potevo prepararmi a casa, mi è salita l’agitazione!».
Cristina D’Avena, 40 anni di carriera: quali sono le sigle più richieste?
La Cantante raccontandosi a Sorrisi ammette che la sigla più richiesta da grandi e piccini è “Noi puffi siam così”. I suoi fan più grandicelli, che sono cresciuti con le sue sigle chiedono spesso “Occhi di gatto”, “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”, “Kiss me Licia” e, ultimamente, “Tutta d’un fiato”, la nuova sigla di “Capitan Tsubasa” (il titolo originale di “Holly e Benji” degli Anni 80, ndr). I più piccoli, invece vogliono “Doraemon” e “Siamo fatti così”.
I fan le dicono sempre: “Cristina, tu SEI la mia infanzia”.
Cristina D’Avena è amata da tutti: molti dei fan di adesso erano i bimbi di allora tanto che ai concerti le dicono sempre:
«Mi dicono sempre la stessa cosa: E io ci rifletto tutte le volte, su questa frase. Non dicono: “Sei parte della mia infanzia”, ma: “Sei la mia infanzia”. Vuol dire proprio essere entrati dentro l’anima delle persone».
Ma per Cristina D’Avena, qual è l’eroina dei cartoni in cui si identifica di più?
«Licia. Anche se non cucino polpette, ho avuto un papà tremendamente geloso come lei. Per tenermi d’occhio, mio padre aveva assoldato una guardia del corpo: un suo paziente, Giuseppe, un ex carabiniere».
Il nuovo impegno di Cristina D’Avena su Rai2 con il programma “Non sono una signora”
La D’Avena, da novembre su Raidue è presente nel cast di “Non sono una signora”, un programma incentrato sul travestimento del quale la cantante parla in termini entusiastici:
«E’ stata un’esperienza molto formativa. Perché dietro le scintillanti trasformazioni ci sono spesso storie profonde, di fragilità. Un bel messaggio di inclusione: tutti hanno diritto di amare ed essere amati».