Da ‘Un Posto al Sole‘ a ‘Gomorra‘, passando per la nomination ai David di Donatello per ‘Qui rido io‘. La carriera di Cristiana Dell’Anna è ricca di esperienze televisive e cinematografiche che hanno visto l’attrice essere ora nel cast di Cabrini. Vediamo insieme cosa ci ha rivelato.
Intervista all’attrice e attrice Cristiana Dell’Anna
Cristiana Dell’Anna è stata accolta dai ragazzi del Giffoni Film Festival tra abbracci e selfie. L’attrice ha raccontato cosa ha provato a interpretare una suora missionaria e ai nostri microfoni ci ha raccontato di come si è avvicinata al mondo della recitazione.
Lei ha iniziato la sua carriera partendo anche dall’Inghilterra. C’è un consiglio che darebbe ai giovani che si vogliono avvicinare a questo mondo?
Mi piace che dici anche perché ho iniziato solo dall’Inghilterra. Purtroppo ero ragazzina e sono dovuta scappare, cosa che non è più vera oggi. Se fossi nata un po’ più tardi, forse mi troverei in un momento storico per il cinema italiano e i giovani che lo vogliono fare un po’ più prospero. Il consiglio che do è studiate, studiate, studiate, sempre e tutto. Arricchitevi in qualsiasi modo possibile e siate pro-attivi. Questo è un lavoro che richiede tanta forza d’animo e costanza, è una vera e propria maratona. Non è un lavoro che viene dato facilmente ma è un lavoro che va conquistato. Ormai i mezzi per poterlo fare sono tantissimi, siamo nell’era digitale, nel suo pieno. È tutto disponibile e possibile, ci sono i mezzi per farsi conoscere.
Io personalmente non capisco il mondo di Tiktok ma capisco che è un universo nel quale ci si può trovare spazio. Una caratteristica dei social media, che devo dire che col tempo ho apprezzato, è che se da un lato schiaccia un po’ e anche isola, dall’altra fa una cosa che prima non si faceva: crea lo spazio per il talento. Dentro di sé, è una cosa che è già difficile fare. Io vengo da un’epoca in cui, perciò sono andata via, c’erano pochi mestieri per una donna disponibili, sopratutto nel meridione d’Italia. Si diventava architetti, medici, ingegneri, avvocati e i genitori avevano un po’ la tendenza a schiacciare la virtù dei figli. E invece nei social si crea lo spazio per la virtù ed è esponenziale.
Non esiste solo quei quattro cantoni, si crea talento e mentre lo si fa si sta spianando la strada affinché lo facciano altri. Quindi il successo di uno è il successo di un altro. E un po’ questo lo ritrovo, anche se in maniera forse ancora embronale e forse in certi tratti anche perversa, devo confessare che i social media un po’ lo fanno.
Il senso è: i mezzi ci sono, abbiate fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità ma sopratutto leggete, vivete, viaggiate, imparate, siate esseri umani ricchi. Perché quello che forse manca oggi, al di là dei mezzi, è il contenuto. Abbiamo bisogno di contenuti e gli unici che possono farlo sono i giovani di oggi.
Le hai interpretato vari ruoli, c’è un personaggio che più le è rimasto nel cuore e si sente affezionata?
No. Forse se mi avessi fatto questa domanda qualche anno fa, ne avrei avuto uno. Forse sarebbe stato il più recente o forse no. Oggi ti dico che credo di essere talmente affezionata a me, finalmente come donna, che no. Sono personaggi che mi hanno dato qualcosa, hanno contribuito a creare la mia di identità, a rafforzarla, il lavoro mi ha rafforzato tantissimo. Dei personaggi sento poco la mancanza, quella a cui sono più affezionata adesso è la Cristiana di oggi.
C’è una serie o un film che le piacerebbe fare?
Personaggi sì. Il sogno è interpretare Cleopatra in ‘Antonio e Cleopatra’ di Skakespeare, l’ho sempre sognato ma non mi è mai capitato. Penso sempre se mi dessero l’opportunità di farlo penso sarei una buona Cleopatra.
Da spettatrice invece quali serie vede?
Tutto, anche a mozziconi, a morsi. Se poi mi piace lo vedo più tardi ma cerco di guardare tutto per capire cosa c’è un giro. Non è mai abbastanza perché è talmente tanto il materiale. Mi piacciono le storie che hanno sicuramente una certa profondità, non sono molto affezionata a storie leggere e romantiche. Mi annoiano e sono un po’ prevedibili, forse è quello che non vedo.
Progetti futuri?
C’è ne sono però finché non si firma col sangue non è vero niente e non ne posso parlare.