Agata Samperi è al cinema da lunedì 23 dicembre con il film “Cortina Express“. Nella commedia diretta da Eros Puglielli, la giovane attrice interpreta Guendalina, la figlia di Isabella Ferrari. Un’esperienza elettrizzante per Agata che aveva già recitato nella serie Mediaset “Se potessi dirti addio” con Gabriel Garko e Anna Safroncik. Noi di SuperGuida TV l’abbiamo intervistata in esclusiva. L’attrice ci ha parlato del suo ruolo nel film “Cortina Express” e dell’esperienza sul set: “È stato elettrizzante lavorare con un cast così straordinario! Isabella Ferrari, Christian De Sica, Paolo Calabresi, Lillo, Marco Marzocca… Meraviglioso! Di Guendalina mi ha scioccata la sua sfrontatezza: è una ragazza che sa quello che vuole e non si fa troppi problemi morali per ottenerlo. La sua mentalità calcolatrice, specialmente riguardo al matrimonio combinato per salvare le finanze familiari, è stata una sfida interessante da portare sullo schermo”.
Nonostante la sua giovane età, Agata può vantare una bella gavetta alle spalle. In futuro, ha diversi sogni nel cassetto, tra cui quello di lavorare con Gabriele Muccino: “Mi piacerebbe molto lavorare con Gabriele Muccino, perché ha questa capacità unica di tirare fuori le emozioni più viscerali dai suoi attori. Il modo in cui racconta i rapporti familiari, le dinamiche interpersonali mi affascina tantissimo”. Sulla sua passione per la recitazione, ha dichiarato: “È un amore viscerale, qualcosa che ho sempre sentito scorrere dentro di me. Fin da bambina ero affascinata dalle serie TV, mi permettevano di esplorare le emozioni umane in tutte le loro sfaccettature. Non era una fuga dalla realtà, anzi: attraverso quei personaggi imparavo a comprendere meglio il mondo, a sentire più intensamente, ad aprirmi alle infinite possibilità dell’animo umano. Mi rifugiavo in camera e mi immergevo in quelle storie con un entusiasmo che ancora oggi mi porto dentro. Era un modo di esprimere emozioni vere, di dare voce a sensazioni profonde che forse in altro modo non avrei saputo comunicare. Non è stata una scelta razionale o pianificata, è stata più un’evoluzione inevitabile, come un fiume che trova naturalmente la sua strada verso il mare”.
“Cortina Express”, intervista ad Agata Samperi
Agata, sei al cinema con ‘Cortina Express’ in cui interpreti Guendalina, la figlia di Isabella Ferrari. Come è stato girare sul set del film e cosa ti è piaciuto di più del tuo personaggio?
È stato elettrizzante lavorare con un cast così straordinario! Isabella Ferrari, Christian De Sica, Paolo Calabresi, Lillo, Marco Marzocca… Meraviglioso! Di Guendalina mi ha scioccata la sua sfrontatezza: è una ragazza che sa quello che vuole e non si fa troppi problemi morali per ottenerlo. La sua mentalità calcolatrice, specialmente riguardo al matrimonio combinato per salvare le finanze familiari, è stata una sfida interessante da portare sullo schermo.
È un personaggio molto spregiudicato: quanto ti sei divertita ad interpretarlo?
Mi sono divertita tantissimo! È stata una bellissima sfida interpretare una ragazza così diversa da me, che non si fa scrupoli e vede nel matrimonio di convenienza una semplice transazione commerciale. Non è facile entrare nella mentalità di qualcuno così materialista e arrivista, ma proprio questa distanza dal mio modo di essere ha reso tutto più stimolante.
Un aneddoto divertente dal set?
Sicuramente quello che succedeva fra una pausa e l’altra era esilarante. Marco Marzocca un giorno ha portato la maschera VR e vedere tutti noi provarla e fare cose improbabili è stato divertentissimo. È stato uno di quei momenti che hanno reso il set davvero speciale.
Hai recitato anche in una serie Mediaset, ‘Se potessi dirti addio’. Una serie che ha registrato ottimi ascolti. Secondo te cosa ha fatto breccia nel pubblico?
Penso che il pubblico sia stato davvero catturato dall’imprevedibilità della trama. Ho seguito con interesse i social durante la messa in onda e nessuno, proprio nessuno, era riuscito a indovinare chi fosse il vero colpevole! Questo ha mantenuto alta la suspense fino all’ultimo. E poi c’è il mio personaggio, Nadia, che ha toccato molte corde sensibili negli spettatori. È una donna che si prostituisce, sì, ma dietro questa scelta c’è una motivazione profonda e nobile: suo figlio. Non è il solito personaggio stereotipato, ma una madre che farebbe qualsiasi cosa per il proprio bambino. Credo che questa complessità, questa umanità nascosta dietro scelte estreme, abbia davvero fatto breccia nel cuore del pubblico.
C’è un regista con il quale ti piacerebbe lavorare in futuro?
Vorrei lavorare con registi che non hanno paura di osare, che amino esplorare il lato oscuro dei personaggi. Mi piacerebbe un progetto che mi permetta di mostrare versatilità. Ho diversi sogni nel cassetto. Mi piacerebbe molto lavorare con Gabriele Muccino, perché ha questa capacità unica di tirare fuori le emozioni più viscerali dai suoi attori. Il modo in cui racconta i rapporti familiari, le dinamiche interpersonali mi affascina tantissimo. Paolo Genovese è un altro regista che ammiro profondamente: la sua abilità nel costruire storie corali che ti tengono incollato alla poltrona è straordinaria. Riesce a mescolare dramma e ironia in maniera unica. Poi c’è Sorrentino… beh, chi non sogna di lavorare con lui? La sua visione cinematografica è unica, il modo in cui riesce a trasformare anche la realtà più ordinaria in qualcosa di straordinario, poetico. Sergio Castellitto ha questa sensibilità particolare nel dirigere gli attori, riesce a tirare fuori performance incredibili. Ivano De Matteo, che ha questo sguardo lucido e spietato sulla realtà sociale. Non posso non citare Matteo Garrone: il suo ‘Io Capitano’ è l’ultima dimostrazione del suo talento nel raccontare storie potenti e necessarie, con uno stile visivo inconfondibile. E i Fratelli D’Innocenzo, che con film come ‘Favolacce’ hanno portato uno sguardo nuovo e dirompente nel cinema italiano. Il loro modo di raccontare storie e lavorare con gli attori è un’esperienza magica. Potrei continuare, questi sono solo alcuni nomi… il cinema italiano è ricco di registi straordinari con cui sarebbe un onore poter collaborare.
Il ruolo che ti piacerebbe interpretare?
Sono attratta da personaggi che hanno una psicologia complessa, che ti costringono a scavare così a fondo da immergerti completamente e diventare un tutt’uno in quel momento. Personaggi che escono fuori dagli schemi e dagli stereotipi.
Com’è nata la tua passione per la recitazione?
È un amore viscerale, qualcosa che ho sempre sentito scorrere dentro di me. Fin da bambina ero affascinata dalle serie TV, mi permettevano di esplorare le emozioni umane in tutte le loro sfaccettature. Non era una fuga dalla realtà, anzi: attraverso quei personaggi imparavo a comprendere meglio il mondo, a sentire più intensamente, ad aprirmi alle infinite possibilità dell’animo umano. Mi rifugiavo in camera e mi immergevo in quelle storie con un entusiasmo che ancora oggi mi porto dentro. Era un modo di esprimere emozioni vere, di dare voce a sensazioni profonde che forse in altro modo non avrei saputo comunicare. Non è stata una scelta razionale o pianificata, è stata più un’evoluzione inevitabile, come un fiume che trova naturalmente la sua strada verso il mare.