Dopo il successo del film “Una festa esagerata”, Vincenzo Salemme è pronto a tornare al cinema. Dal 7 ottobre uscirà nelle sale italiane “Con tutto il cuore”, adattamento dell’omonimo spettacolo teatrale. Il protagonista della commedia è Ottavio Camaldoli. Questi è un uomo come tanti, professore di latino e greco. Ha vissuto la sua vita nella totale legalità. È gentile e onesto, un galantuomo e, agli occhi di quella parte della città che vive di sotterfugi e prova sempre a fregare il prossimo, è un “fesso”.
In questo modo, però, lo vedono anche i suoi colleghi e famigliari, considerando i tanti piccoli soprusi che continua ad accettare nella sua vita di tutti i giorni. Tutto cambia, però, quando si ritrova su un tavolo operatorio per ricevere un trapianto cardiaco. Riceve infatti il cuore di un noto delinquente, noto come “O’ Barbiere”.
La sua famiglia pretende che il cuore venga donato all’uomo che avrà il compito di vendicarne la morte. Per un errore, però, l’organo finisce nel petto di Ottavio, che dovrà dunque fare i conti con le aspettative della famiglia criminale del donatore. La madre del defunto boss ritiene che il suo cuore possa tramutare Ottavio in un criminale provetto, ed è pronta a privarlo dell’organo qualora si rifiutasse di eseguire la vendetta che gli viene richiesta.
Nel film, Vincenzo Salemme ha affrontato anche diversi temi, come quello delle raccomandazioni ma anche dell’importanza della cultura nelle scuole. Salemme ha voluto sottolineare la differenza tra ciò che si è ciò che si fa in una commedia in cui gli equivoci sono all’ordine del giorno. Nel cast, figurano Serena Autieri e l’immancabile Maurizio Casagrande. Noi di SuperGuida TV abbiamo realizzato delle videointerviste al cast.
Intervista a Vincenzo Salemme, Serena Autieri e Maurizio Casagrande
Vincenzo, nel film interpreti un professore. Nella vita reale, ti ci saresti visto in questo ruolo?
Mia madre era maestra alle scuole elementari mentre le mie zie, sorelle di mamma, erano professoresse di lettere e matematica. Sono cresciuto in una famiglia “scolastica”. Non mi sarebbe piaciuto fare il professore anche se mi piace il confronto con le nuove generazioni.
Che tipo di studente sei stato?
Fino al quarto anno di ginnasio sono stato uno studente eccellente. Dopo cambiò la professoressa e ne subentrò una che non riusciva a sapermi prendere. Fu un trauma e presi quell’anno tre debiti. Sono sempre stato promosso. Mi iscrissi anche all’Università perché studiare mi è sempre piaciuto.
Il film affronta anche un tema molto noto alla gran parte degli italiani “le raccomandazioni”. E’ un malcostume che secondo te resisterà sempre?
Le raccomandazioni fanno parte della cultura ma spero per le persone che meritano di poter arrivare dove gli spetta.
Il sindaco di Napoli ha ricevuto un corno dai commercianti. Come reputi questo gesto?
Le tradizioni sono importanti. L’importante però è che non diventino una prigione ma che siano un trampolino di lancio.
Intervista a Serena Autieri
Serena, nel film interpreti Clelia. Nella vita, riesci sempre a guardare il bicchiere mezzo pieno? Sei ottimista?
Non mi riconosco nel carattere di Clelia. Ho sempre accettato le persone che sono intorno a me per quello che sono senza pretendere di cambiarle. Cerco sempre di sdrammatizzare le situazioni, di vivere con leggerezza. Delle volte durante la notte pensavo al mio personaggio e mi chiedevo perché dovesse rompere le scatole a Ottavio.
Ottavio dice una frase nel film “non si può amare per essere felici ma bisogna essere felici per amare”. Sei d’accordo?
Sono d’accordo. Bisogna essere innanzitutto felici della propria vita e di quello che si è per poter regalare alle altre persone la serenità.
Intervista a Maurizio Casagrande
Maurizio, nel film interpreti un medico. In questo anno così complicato, tu hai sempre avuto fiducia nella medicina o hai avuto anche dei dubbi?
Ho sempre avuto fiducia e nei medici ho trovato grande professionalità. Penso che ci siano medici bravi e competenti e medici che non hanno capacità per fare questo mestiere. Sono un pro-vax e mi fido di ciò che i virologi ci hanno detto in questi anni.
Ti ritroviamo ancora una volta al fianco di Vincenzo Salemme. Com’è stato tornare insieme sul set?
Ormai Vincenzo sa che la mia presenza può salvare il film. Io feci qualche anno fa un film e chiamai Vincenzo. Mi sembrava strano non chiamarlo perché avevo la percezione di sbagliare qualcosa. C’è un bel legame affettivo e amicale. Insieme, lavoriamo bene.
La video intervista a Vincenzo Salemme, Serena Autieri e Maurizio Casagrande