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“Come può uno scoglio”, intervista a Pio e Amedeo: “Al cinema bisogna stare attenti a risultare credibili. Da comici non ci siamo mai tirati indietro affrontando anche le critiche”

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Dopo il battesimo con “Belli Ciao”, Pio e Amedeo sono pronti a replicare il successo con il nuovo film “Come può uno scoglio” in uscite nelle sale dal prossimo 28 dicembre.  Il film, diretto da Gennaro Nunziante, racconta la storia di Pio, che alla morte del padre eredita la gestione di svariate attività. Vive nella ricchezza a Treviso con la famiglia ed è in corsa per diventare sindaco. Finché Amedeo, un ex carcerato fatto assumere dal parroco del paese come autista personale, non irrompe nella sua vita come uno tsunami. I due uomini, però, hanno in comune molto più di quello che sembra. Grazie ad Amedeo, Pio riscoprirà le sue vere passioni e la verità sulla sua famiglia, in un viaggio di riconciliazione con se stesso.

“Come può uno scoglio”, intervista a Pio e Amedeo

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Pio e Amedeo. In questo film, entrambi si sono messi al servizio di una commedia dai buoni sentimenti. Una storia in cui a vincere sono i valori dell’amicizia, dell’amore e anche della famiglia. Il duo comico ha innalzato ancora di più l’asticella senza tradire la cifra che li contraddistingue: “Il cinema ti permette di stare dentro una storia ed è qualcosa di complicato da fare per due caratteri irrequieti come i nostri. Mentre in tv e in teatro siamo liberi, al cinema bisogna essere attenti a risultare credibili. In questo percorso, è sicuramente un altro tassello rispetto a quello che già facciamo”.

Per la seconda volta, Pio e Amedeo sono stati diretti da Gennaro Nunziante: “Con Gennaro ci troviamo molto bene. Vedremo ora cosa succederà con il terzo film, sempre se ci sarà. Abbiamo ormai una certa età, abbiamo 40 anni”. Nel film, così come nella vita, Pio non può esistere senza Amedeo e viceversa. Non è solo una collaborazione professionale la loro ma anche un rapporto di amicizia sano e sincero che negli anni li ha portati a raggiungere importanti obiettivi. Se nel film per Pio la presenza di Amedeo è risultata poi rivelatoria, chiediamo ad entrambi cosa sia successo nella loro, cosa la loro amicizia abbia portato a galla l’uno dell’altro: “Credo che nel nostro caso siamo stati sempre sinceri. Quando si ha un rapporto così carnale e viscerale, la sincerità salva tutto. A volte si litiga ma poi ragionandoci su si finisce per concludere che anche le discussioni nascono dal bene. Questo è quello che abbiamo provato a fare nel film cercando di far emergere di più i rapporti umani. Nel film, io incappo in Amedeo e lui in maniera del tutto involontaria e genuina mi risolve la vita. Amedeo ha la fortuna di saper parlare il linguaggio del popolo e questo secondo me è vincente”.

Amedeo sorride e dice: “Tutti i giorni scopro qualcosa di brutto su di lui. E’ davvero una brutta persona ma ormai me lo deve tenere. Mi danno anche gli incentivi statali”. In questi anni, il loro approccio alla comicità è cambiato. Amedeo fa una riflessione su questo aspetto: “E’ ovvio che la società si evolve e diventa difficile prendersi sempre di più delle responsabilità. Noi però non ci siamo mai tirati indietro ma anzi siamo rimasti purtroppo e lo dico a caratteri cubitali tra i pochi ad aver affrontato i commenti negativi sui social. Alla fine crediamo di parlare il linguaggio del popolo, di chi frequenta il bar o va dal barbiere, di quelle persone che parlano più come noi che come ci dicono di parlare”.

Dopo il cinema e il teatro, Pio e Amedeo sono pronti per tornare in tv con un nuovo progetto: “Ora dobbiamo ritirarci una o due settimane per decidere. Noi facciamo quello che ci piace, abbiamo questa grande fortuna. Se ci verrà in mente qualcosa per la tv la faremo. Sicuramente ora nel nostro futuro c’è il teatro. A febbraio riprenderemo il tour e poi magari anche noi faremo un podcast. Vogliamo parlare tutti i giorni, ce ne abbiamo di cose da dire”.

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