Quando il cinema e la musica trovano quell’ispirato equilibrio ecco che vengono alla luce film che fanno della propria colonna sonora un elemento fondamentale quanto la recitazione degli attori stessi o la regia. In questa nuova classifica tematica ci occupiamo di alcuni dei musical più belli di sempre, titoli imprescindibili che non possono mancare nella filmoteca di qualsiasi cinefilo che si ritenga tale: abbiamo al solito deciso di spaziare tra le varie epoche, passando dagli anni ’50 di Cantando sotto la pioggia agli ultimi anni di La La Land, per un viaggio a tutto tondo nel genere.
10 film musicali da vedere
Cantando sotto la pioggia (1952)
Hollywood, fine anni ’20. La mecca del cinema vive la rivoluzione del sonoro, con tutte le star del muto costrette a fare i conti con questo nuovo modo recitare. Don, ex attore di varietà, si impone con successo anche nelle nuove produzioni ma la sua storica partner Lina, collega con cui faceva coppia nelle pellicole prive di parlato, fatica ad abituarsi ed è costretta ad essere doppiata per nascondere la sua voce stridula.
Classico immortale della storia dei musical, è una vera gioia per gli occhi e per le orecchie. Il regista Stanley Donen, autore di molti cult nella sua carriera, dirige un perfetto Gene Kelly, attorniato da un cast suo pari e da scenografie luminose e colorate, per una storia divertente quanto ironica verso il mondo della Settima Arte stessa.
Mary Poppins (1964)
Londra, 1906. George Banks, banchiere, gestisce la propria dimora alla perfezione ma deve fare i conti con le dimissioni della governante, causate dal comportamento dei due discoli figlioletti, Jane e Michael. La famiglia ha così bisogno di una nuova tata e, come un fulmine a ciel sereno, nella loro vita piomba Mary Poppins, una strana signora con cappellino e ombrello scesa dal cielo che, grazie ad un pizzico di magia, rivoluzionerà per sempre le loro esistenze.
Un classico Disney per eccellenza che unisce il cinema d’animazione e il live-action in un mix ancor oggi insuperabile per fascino ed armonia. Mary Poppins è entrata nel cuore di grandi e piccini di ogni generazione anche grazie alla straordinaria performance di Julie Andrews, perfetta tata magica con cui chiunque avrebbe voluto crescere, e alle strepitose coreografie / canzoni in cui la protagonista divide la scena con un altrettanto carismatico Dick Van Dyke.
Jesus Christ Superstar (1973)
Un numeroso gruppo di turisti-attori si reca nel deserto di Israele per mettere in scena un’interpretazione inedita della storia di Gesù, rappresentando i punti cardine della sua vita fino alla crocifissione.
Un musical accattivante, piacevolmente eccessivo, che trova nelle performance canore dei protagonisti il suo più grande pregio. Tra scene ad effetto (il silenzio finale alla morte di Gesù), questa versione satirica di diverse figure bibliche risulta centrata, con elementi del mondo moderno che irrompono nel contesto spiazzando ulteriormente lo spettatore. Il cast brilla nell’unire alle performance vocali anche una convincente espressività.
The Rocky Horror Picture Show (1975)
Una coppia di fidanzatini capita per uno strano scherzo del destino in un misterioso castello popolato da ambigui individui. Il proprietario è un bizzarro “travestito” che proclama la libertà sessuale e per appagare i suoi desideri ha appena creato l’uomo perfetto. Ma il maniero nasconde segreti ben più spaventosi.
Da musical a film di culto, The Rocky Horror Picture Show è un classico per i fan di tutto il mondo: una storia sul sesso come unica salvezza del mondo e cuore portante di tutta la vicenda, raccontata con efficacia visiva e accompagnato dalle splendide canzoni, interpretate magistralmente da tutti gli interpreti (su tutti uno scatenato Meat Loaf).
Grease (1978)
Durante il periodo estivo Danny Zuko, il leader di una banda di studentesca, si innamora della bella Sandy Olsson, una bionda ragazza australiana: il sentimento è ricambiato ma la giovane al finire della stagione dovrà tornare in patria. I programmi di Sandy però hanno un improvviso cambio di rotta, portandola ad iscriversi senza saperlo allo stesso istituto frequentato daDanny, dove conosce un gruppo di coetanee con cui forma anch’essa una banda. Tra gelosie e colpi di scena l’amore trionferà ancora una volta?
Un classico tra i classici del musical hollywoodiano, merito delle magnetiche performance di John Travolta e Olivia Newton-John (la chimica tra i due è qualcosa di più unico che raro) e della scoppiettante colonna sonora, infarcita di hit che hanno fatto ballare e sognare generazioni di pubblico.
The Blues Brothers (1980)
Dopo tre anni di galera, scontati per aver commesso una rapina, Jake Blues esce per buona condotta e in regime di semilibertà. Ad aspettarlo fuori dal carcere vi è il fratello Elwood, il quale gli spiega che se non racimoleranno entro breve tempo la somma di 50.000 dollari, l’orfanotrofio di Chicago dove hanno trascorso la loro infanzia sarà costretto alla chiusura. Mentre assiste alla particolare messa cantata da parte del reverendo James Brown, Jake ha un’illuminazione: riformare la vecchia “Blues Brothers Band”, organizzare un concerto e con i relativi incassi aiutare la struttura in difficoltà.
Frasi memorabili (“siamo in missione per conto di Dio” tra le tante), camei d’eccellenza in personaggi irresistibili, una coppia di protagonisti (Dan Akroyd e il compianto John Belushi) entrati nella leggenda.Un film folle, anarchico e irriverente che ha fatto la storia del cinema e la cui magia è assolutamente irripetibile anche per via della scatenata e indimenticabile colonna sonora.
Dancer in the dark (2000)
Selma, immigrata di origini cecoslovacche che vive da tempo negli Stati Uniti, sta per diventare cieca. La donna però non può permettersi di perdere il posto lavoro, in quanto deve raggiungere la somma necessaria per pagare al figlio un delicato intervento agli occhi. Inizialmente l’inganno riesce e il suo handicap rimane nascosto, ma a lungo andare il trucco svanisce cambiando per sempre la sua vita.
Lars von Trier firma uno dei suoi capolavori, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes, raccontando un dramma profondo (sulle ingiustizie di ogni tipo) tramite il musical, trasformando l’immaginazione della protagonista in un viaggio visionario che rapisce vista e sguardo. Merito anche della magistrale performance da protagonista della cantante Bjork, anche co-autrice delle canzoni.
Moulin Rouge! (2001)
Parigi, 1899. Christian è un giovane inglese con ambizioni da scrittore che si è trasferito nell capitale francese per respirare l’atmosfera magica che permea la città dell’amore. Qui entra rocambolescamente in contato con una compagnia di teatro che sta provando uno spettacolo da proporre al rinomato Moulin Rouge, uno dei locali più famosi del posto. Il ragazzo grazie alle sue doti viene assunto dalla compagnia che spera come Christian possa conquistare la bella Satine, etoile dello show, per avere diversi vantaggi. Ma il protagonista dovrà fare i conti con il vero duca di Monroth…
Una coppia dall’alchimia unica quella interpretata all’alba del nuovo millennio da Ewan McGregor e Nicole Kidman, magnificamente diretti dal regista Baz Luhrmann in un film visionario e pop in egual misura, dalle scenografie sgargianti e dalle coreografie scatenate, il tutto all’insegna di un intrattenimento pop e colorato ricco di grandi classici del rock rivisitati in maniera fresca e originale.
Mamma mia! (2008)
La bella Sophie ha solo vent’anni ma è già prossima alle nozze; prima del lieto evento la ragazza vorrebbe però scoprire la reale identità del padre, mai conosciuto, così da farsi accompagnare da questi all’altare. La madre della protagonista, Donna, infatti ha sempre tenuto nascosto il nome del padre, anche per il fatto che ella stessa non è sicura di chi fosse il reale genitore: Sophie rinviene infatti un diario nel quale Donna scriveva del suo flirt con tre uomini diversi prima di rimanere incinta. La giovane decide così di inviare una lettera ai tre potenziali papà, che giungono sull’isola di Kalokairi dove esse vivono ognuno ignaro dell’esistenza degli altri.
Le canzoni degli ABBA, ottimamente interpretate dal cast di lusso (Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Amanda Seyfried), caratterizzano questo musical fresco e spumeggiante in cui, pur a dispetto di alcune ingenuità narrative, il divertimento a prova di grande pubblico è assicurato, con la colonna sonora quale elemento determinante dei paradossali eventi.
La La Land (2016)
Los Angeles. La bella Mia cova il sogno di recitare nell’attesa, mentre passa da un provino all’altro, lavora come cameriera. Sebastian è un pianista jazz che tira avanti suonando nei piano bar, ma a nessuno pare interessare ciò che ha da proporre. I due si incontrano fino a quando si sviluppa un rapporto che pare cementato anche dalla comune volontà di coronare i propri sogni: il successo arriverà ma finirà paradossalmente per ostacolare la loro relazione sentimentale.
Una commedia romantica atipica e amara, nella quale la musica gioca un ruolo fondamentale non solo nella gestione dei balletti e dinamiche tipiche del musical, ma anche nelle fasi salienti di una narrazione che derapa su soluzioni forse meno scontate del previsto. Dall’entusiasmante prologo, vera e propria apoteosi estetica e sonora, allo struggente epilogo, La La Land vive delle intense performance di Ryan Gosling ed Emma Stone.