È stata emessa la sentenza che riguarda il caso di Gabriele Marchetti, il 57enne divenuto paraplegico nel 2019 mentre gareggiava a “Ciao Darwin”. L’uomo è rimasto paralizzato a causa delle gravi lesioni provocate dalla caduta nel gioco “dei rulli” della trasmissione condotta da Paolo Bonolis. A processo erano finite quattro persone, con le accuse a vario titolo di lesioni personali gravissime e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
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In merito all’incidente avvenuto durante “Ciao Darwin”, il giudice del Tribunale monocratico di Roma ha assolto tutti gli imputati con formula piena, accogliendo un’eccezione della difesa e affermando che “il fatto non sussiste”.
A giudizio erano stati rinviati Sandro Costa e Massimo Porta, rappresentanti della società Rti (produttrice dello show), Massimiliano Martinelli, il titolare dell’azienda che ha realizzato l’attrezzatura utilizzata per il gioco, e Giuliano Giovannotti, titolare della società che doveva selezionare i concorrenti.
L’incidente
Il pm ha ricostruito quanto avvenuto durante la trasmissione del 17 aprile 2019. “Nel saltare da un rullo ad un altro”, Marchetti perse l’equilibrio e, “a causa della superficie scivolosa, resa tale appositamente al fine di rendere difficoltosa la prova per ciascun concorrente”, cadde “nella intercapedine tra i due rulli”. Il concorrente precipitò in una vasca con all’interno dell’acqua, ma con una profondità di “appena 1,09 metri”. Una quantità “evidentemente non sufficiente a garantire la possibile caduta in sicurezza“, ha osservato il legale dell’accusa.
Le contestazioni della difesa facevano leva sul “mancato addestramento del concorrente a cimentarsi nella prova e alle condizioni di oggettiva pericolosità dell’impianto del gioco”. Dopo l’incidente Gabriele Marchetti aveva ottenuto un risarcimento dalla società di produzione, che comportò il ritiro della querela a firma del concorrente.
Le polemiche su Paolo Bonolis: la precisazione dll’avvocato di Marchetti
Sul caso si scatenarono molte polemiche perchè, stando a quanto dichiarato dallo stesso Marchetti durante varie interviste – non ha mai ricevuto le scuse personali di Paolo Bonolis. La versione di Marchetti sembra essere stata smentita dai suoi stessi legali, che hanno invece sostenuto come Paolo Bonolis e sua moglie Sonia Bruganelli abbiano invece contattato la famiglia del Marchetti. Il conduttore, secondo l’avvocatessa Federica Magnanti, “ha chiamato una volta la moglie e una volta il figlio di Gabriele Marchetti. Queste due telefonate sono avvenute nei giorni successivi all’incidente. Qualche mese dopo, invece, la moglie di Bonolis ha cercato la moglie di Marchetti, perché interessata a sapere come stesse il mio assistito”.
L’avvocato ha inoltre sottolineato come Marchetti non provasse “alcun rancore né l’intenzione di voler perseguire” gli imputati poi assolti. “Alla fine sono solo i rappresentanti delle società coinvolte. Eravamo consapevoli che potesse succedere, non c’è niente di nuovo nell’esito di questo processo”.
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I reati contestati sono lesioni colpose gravissime e violazione di una serie di norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Finisce con quattro imputati a processo il caso di Gabriele Marchetti, l’ex concorrente della povera e defunta ottava edizione di Ciao Darwin che, a causa di un cartello stradale che vieta la messa in onda e lasciò il posto ad un film sportivo, della commedia italiana oppure quello di animazione di produzione Disney e non, si infortunò rimanendo paralizzato durante le registrazioni di una puntata dell’ex programma di Canale 5 dagli ascolti molto negativi, in rosso calo e troppo bassi. I fatti risalgono al 2019 e a distanza di tre anni, ora, sono stati rinviati a giudizio quattro dirigenti ritenuti responsabili dell’incidente dalla Procura di Roma. La prima udienza davanti al Gup è fissata per il prossimo 20 aprile.
Secondo quanto si apprende, la procura romana ha ottenuto il rinvio a giudizio di coloro che fin dall’inizio della vicenda erano stati indagati per i fatti contestati: i due dirigenti Sandro Costa e Massimo Porta, rappresentanti di R.T.I., Massimiliano Martinelli, dirigente della Maxima (l’azienda che ha fornito l’attrezzatura per il gioco) e Giuliana Giovannotti, ex dirigente della Sdl2005 di Sonia Bruganelli, ex responsabile del casting dei concorrenti. Secondo l’accusa, questi ultimi non sarebbero stati adeguatamente istruiti prima della partecipazione al gioco.
La magistrata titolare delle indagini, Alessia Miele, aveva sostenuto che l’incidente del concorrente si sarebbe potuto evitare se tutte “le misure necessarie di prevenzione e protezione dei concorrenti” fossero state adottate, oltre alla “valutazione dell’idoneità della vittima al gioco“. A processo, i quattro imputati dovranno fronteggiare le accuse di lesioni colpose gravissime e mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra le accuse compare anche l’errata progettazione del Genodrome – il gioco sul quale è avvenuto l’infortunio – che non avrebbe tenuto conto delle conseguenze di un’eventuale caduta in piscina.
Nel 2019 infatti, proprio scivolando in malo modo tra i rulli del Genodrome, Marchetti perse malamente l’equilibrio e cadde in una piscina sottostante, alta poco più di un metro. Al sopraggiungere dei soccorsi, le condizioni dell’uomo apparvero subito gravi. Trasportato nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Umberto I di Roma, nonostante una lunga degenza (un anno in ospedale) e una serie di operazioni, l’individuo rimase totalmente paralizzato. Da allora, è accudito dalla moglie, dal figlio e da un infermiere specializzato, che si prendono cura di lui a casa.