Dopo il film tv ispirato alla vita di Rita Levi Montalcini, la Rai ha deciso di omaggiare nel centenario della sua nascita Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Una figura carismatica che ha favorito il dialogo interreligioso contribuendo a valorizzare il ruolo delle donne all’interno della Chiesa e nella società e promuovendo un messaggio di accoglienza nei confronti del prossimo senza distinzioni di razza e credo religioso. A dare volto e anima a Chiara Lubich troviamo Cristiana Capotondi, protagonista del film tv “Chiara Lubich – L’amore vince su tutto“, diretto da Giacomo Campiotti, in onda il 3 gennaio in prima serata su Raiuno.
Chiara Lubich – L’amore vince su tutto: le parole di Cristiana Capotondi
Prodotto da Rai Fiction e Luca Barbareschi per Eliseo Multimedia, il tv movie Chiara Lubich – L’amore vince su tutto si concentra sugli anni di giovinezza di Chiara, giovane maestra di scuola elementare che a 23 anni incontra Dio decidendo di restare a Trento nel pieno della guerra per aiutare i più bisognosi. Proprio questa sua decisione scatenerà forti reazioni.
Noi di SuperGuida TV abbiamo seguito la conferenza stampa che si è svolta oggi in streaming e con l’occasione abbiamo avuto modo di parlare con Cristiana di questo ruolo.
“La storia di Chiara Lubich non è circoscritta al mondo religioso, è una storia che fa la differenza, è la storia di una donna che ha una visione politica che è quello che servirebbe oggi. Mi porto a casa una esperienza molto bella, spirituale, immersiva. Mi faccio portavoce della condizione emotiva con la quale abbiamo girato: abbiamo costruito un primo focolare”. Queste le dichiarazioni dell’attrice.
Per interpretare Chiara Lubich, Cristiana si è documentata molto guardando documentari e leggendo biografie. La definisce una donna di grande dolcezza e determinazione e con una visione politica di unione e fratellanza che servirebbe anche oggi. Ha anche svelato di essersi particolarmente emozionata rivedendo il film perché la guerra è raccontata talmente bene da trasferire un dolore autentico.
Tra l’altro Cristiana ha da sempre respirato in casa l’aria di quel dialogo tra religioni che la stessa Chiara Lubich professava. Infatti, essendo nata e cresciuta in una famiglia per metà ebrea e per l’altra cattolica, l’attrice si è trovata ad assaporare i due frutti di uno stesso albero. Noi le abbiamo chiesto come abbia vissuto questa circostanza e in che modo interpretare il ruolo di Chiara Lubich abbia maturato le sue consapevolezze.
“Ho vissuto con grande serenità il fatto che la mia famiglia fosse per metà cattolica e per metà ebraica. Mio padre e mia madre hanno sempre avuto rispetto l’uno nei confronti dell’altra e in famiglia abbiamo sempre rispettato le tradizioni. Il monoteismo è una grande famiglia. Ho una visione laica del mondo e ho sviluppato con il tempo una spiritualità del tutto personale. La religione, per come mi piace immaginare che sia stata pensata, deve muoversi verso il benessere degli essere umani. Il movimento dei focolari comprende 2 milioni di persone, Chiara Lubich riusciva a parlare persone in tutto il mondo facendo degli Zoom (via radio) negli anni Ottanta.
Sapeva che c’era bisogno di condividere i valori. Oggi purtroppo abbiamo smesso di porci delle domande e abbiamo pudore di parlare di noi stessi. Alcune volte quando parlo con i miei amici di spiritualità si crea il gelo perché certe tematiche non riusciamo ad affrontarle. E’ un peccato perché stiamo perdendo molto del nostro patrimonio”.
L’attrice ha poi paragonato il periodo della seconda guerra mondiale ai nostri giorni segnati dall’epidemia da Covid, che ”ci ha resi tutti più simili, nonostante le differenze sociali o sanitarie”.
Dalla Capotondi ad Aurora Ruffino: le parole dell’attrice
Ad affiancare Cristiana Capotondi c’è Aurora Ruffino che interpreta Ines. Ecco come l’attrice ci ha parlato del suo personaggio, del film e del lavoro sul set con le colleghe.
“Ines si oppone con forza alla propria famiglia, perché sente che la sua famiglia non è nel giusto. Scappa per andare a vivere con Chiara e le sue amiche, per aiutare le persone bisognose. Di Chiara mi ha colpito che, pur vivendo nell’incertezza del domani, aveva la assoluta certezza che le cose sarebbero andate bene, perché Dio avrebbe trovato la strada per lei. Ho sentito da subito questo come un progetto speciale, come coperto da una energia diversa, più alta”.
“Si è creato tra noi attrici e regista un rapporto molto forte, come fossimo amiche da anni. Ci siamo supportate tutti i giorni. Si è creato un amore speciale. Io interpreto Ines, una delle tante amiche di Chiara. Quando si incontra una personalità come quella di Chiara è incredibile, ci si innamora. Ines stima Chiara, che quasi desidera essere come lei. Questa cosa la porta ad essere inadeguata, insicura, imperfetta. E questo la porterà ad allontanarsi. Ma poi capirà che l’unicità, l’essere diversi rappresenta un valore”.
Nuovo progetto in cantiere per Luca Barbareschi e Cristiana Capotondi?
A conclusione della conferenza stampa ha preso la parola Luca Barbareschi rivelando di avere in serbo un altro progetto.
Ha infatti dichiarato: “In questi giorni iniziano le prime vaccinazioni, Chiara è una vaccinazione per lo spirito per milioni di italiani, contro la maldicenza. Viviamo in un secolo di maldicenza. Una parola per cui noi ebrei facciamo grandi riflessioni. Nel frattempo ho individuato un’altra donna da raccontare, una donna che ha fatto cose simili a quelle di Chiara Lubich. Per il momento posso solo dire che Cristiana Capotondi sarebbe perfetta per il ruolo”.
Cristiana sorride, desiderosa di sapere quale nuovo ruolo abbiano pensato per lei.
*Foto in evidenza di Federica Di Benedetto