Chiara Francini al Festival di Venezia 2024: “Non mi piace la mancanza di pensiero” | Esclusiva

Chiara Francini

Chiara Francini al Festival di Venezia 2024, o meglio alla ottantunesima Mostra del Cinema di Venezia, ha portato il testo teatrale del 1983 di Dario Fò e Franca Rame. Dopo il grande successo a teatro, la straordinaria attrice, racconta nel film la storia di Antonia o meglio la rinascita di una donna che inizia a capire cosa vuole, cosa è meglio per sé e quindi ad ascoltarsi e trova un nuovo amore dopo aver tentato il suicidio per colpa di una richiesta molto particolare di suo marito. Noi di Superguidatv.it abbiamo intervistato in esclusiva l’attrice, comica e conduttrice toscana per chiedere il suo punto di vista scoprendo che il messaggio di Franca Rame è lo stesso augurio che la Francini fa a sé e a tutte le donne.

Intervista a Chiara Francini a Venezia 81

Coppia aperta quasi spalancata dal teatro arriva al cinema, quanto ti somiglia Antonia? 

Io credo che Antonia dovrebbe somigliare un po’ a tutte noi, perché è una donna che soffre, ha problemi, ma alla fine fa una cosa meravigliosa perché rinasce prendendo consapevolezza di sé. Il testo teatrale parte con un tentativo di suicidio di Antonia alla quale il marito chiede di spalancare la coppia e lei disperata, pensando di non poter vivere senza un marito, accetta. Nel corso di un ora e venti, piano piano, si vede questa donna prendere sicurezza, rinascere e alla fine innamorarsi di un altro modo. Questo fa sì che il marito impazzisca perché non riconosce più questo oggetto immutabile che pensava fosse la donna. Il percorso, la parabola umana e artistica di Franca Rame e di Antonia è l’augurio di Franca e che anche io faccio a me stessa e a tutte le donne.

Rispetto al tema della sessualità c’è un tabù che ti irrita maggiormente. Tu hai mai ceduto alla tentazione dell’amore libero, del poli-amore? 

No, non ho mai ceduto alla tentazione dell’amore libero perché ascoltandomi cerco di capire quali sono le cose che collimano con me, non perché le cose che faccio siano prive di problematiche o prive di problemi. Quello che mi da fastidio è l’essere ideologici, il concepire che la scelta che tu fai sia l’unica, la migliore, quella che deve essere seguita. Tutto deve essere seguito dall’ascolto di sé e da uno spirito critico che non ti renda cieco. Quello che non mi piace è la mancanza di pensiero”

Il video con l’intervista completa

Intervista a cura di Gilia Bertollini

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