La nuova hit di Checco Zalone è un mix di musica dai sapori dell’est Europa, sound da tormentone estivo e una satira che non risparmia nessuno. Signore e signori, ecco a voi “Sulla barca dell’oligarca”.
La nuova canzone di Checco Zalone sulla Russia
Checco Zalone è fatto così: quando c’è una tematica di attualità, lui trova sempre il modo per fare della sagace satira molto più acuta di quanto i suoi voluti strafalcioni grammaticali facciano sembrare. E così, mentre l’Italia e l’Europa continuano a seminare sanzioni ai danni della Russia e dei suoi ricchi oligarchi, il Checco nazionale ha pensato bene di sdrammatizzare e di ribaltare la situazione.
Stavolta lo ha fatto prendendo di mira l’italiano medio che da questa situazione può trarre un discutibile beneficio personale. La storia è quella di un personaggio inventato ma dai comportamenti così grotteschi che ci sembra essere proprio reale (!): il suo nome è Nicola Di Ciolla, guardia portuale. Fin qui tutto normale, finché questo personaggio non si è trovato tra le mani la ghiotta occasione di sequestrare un mega yacht appartenente a un oligarca russo, trasformando il dovere in occasione.
Sulla barca dell’oligarca, spiegazione del testo
Lo abbiamo detto, questa è la storia di un italiano medio, un italiano furbetto che finge di ergersi a eroe nazionale mostrandosi integerrimo sul proprio lavoro ma solo per ricavarne un guadagno. Ed ecco che ha un’idea brillante: organizzare sullo yacht la festa della prima Comunione di suo figlio. Uno scenario surreale che coinvolge tutti gli invitati e i parenti che non esitano ad approfittare della situazione. Così un bene sequestrato diventa il giocattolo di una guardia portuale di dubbia cultura e della sua famiglia, che tutti insieme si atteggiano a ricchi magnati russi senza essere né ricchi né magnati né russi.
E così il ritornello orecchiabile che rischia di essere già il primo tormentone dell’anno ci accompagna in questo viaggio ignorante a bordo di questo mega yacht, finché…sorpresa: è finita la benzina e rimangono a largo in mezzo al mare. Ma a chi danno la colpa? Ma ovviamente all’oligarca, che con tutti quei soldi non ha nemmeno fatto il pieno. Tipico, anche questo, del classico scarica barile made in Italy. Insomma, l’ennesimo capolavoro di quel geniaccio di Luca Medici, alias Checco Zalone.