Fu rivoluzionario non solo nella musica ma anche nella vita decidendo di abbandonare la carriera all’apice del successo per dedicarsi alla famiglia. Una scelta controcorrente quella di Renato Carosone, considerato ad oggi il musicista italiano più famoso al mondo. La Rai ha deciso di omaggiarlo in un film tv “Carosello Carosone” che andrà in onda il prossimo 18 marzo in prima serata.
Edoardo Scarpetta in “Carosello Carosone”
Ad interpretare Carosone il giovanissimo Eduardo Scarpetta. Oggi abbiamo partecipato alla conferenza stampa a cui era presente anche il maestro Stefano Bollani che ha curato le musiche. Ha spiegato così il coinvolgimento in questo progetto: “Non ho mai incontrato Carosone di persona ma a undici anni gli scrissi una lettera e lui rispose. Ringrazio la Rai Fiction e Groenlandia che raccontano una storia chiara, limpida, il percorso di una persona che crede nel proprio talento e il mondo lo sostiene. Il cast è stato preparato dal Maestro Ciro Caravano e sono stati tutti bravissimi. Ho realizzato le musiche di Carosone come dovevano essere, fedeli alla versione originale. E’ stato divertente avere la possibilità di immaginare la musica che questo immenso artista faceva negli anni Trenta in Africa, senza avere delle documentazioni. Noi conosciamo il suo repertorio grazie al libro di Vacalebre. La musica di Carosone è un antidoto contro la tristezza”.
A prendere la parola è poi Eduardo Scarpetta che si è detto emozionato per il ruolo da protagonista: “Sono emozionatissimo. Un mese e mezzo prima dell’inizio delle riprese io e Ciro Caravano, mio insegnante di canto al Centro sperimentale, ci siamo messi a studiare piano e voce e ho fatto esercizi di articolazione delle dita. E’ stato comico il momento in cui ho messo due mani sul pianoforte, poi abbiamo perfezionato il canto e abbiamo registrato le canzoni con Stefano Bollani, che per me è un mito. Sono felice di aver avuto l’opportunità di interpretare il Maradona della musica. Renato Carosone è stato un mito italiano e mondiale e credo si debba imparare tanto da lui e debba essere conosciuto da tutte le generazioni. Era un sano esempio di altruismo artistico, non pretendeva tutte le luci su di sé ma era molto generoso prima con il suo terzetto, poi con il quintetto e infine con il sestetto, infatti ha lasciato tutto nelle mani del suo amico fraterno Gegé Di Giacomo che rendeva il suo gruppo ancora più empatico”.
Una grande prova attoriale per Eduardo che ha dimostrato in questi anni di non tradire la famosa famiglia di teatranti partenopei da cui discende (è discendente di Eduardo Scarpetta Sr. ed è legato alla famiglia De Filippo). Sul rapporto tra la sua famiglia e Carosone ammette: “La mia famiglia che io sappia non ha avuto contatti con Carosone. Ho dovuto studiare musica prima di iniziare a lavorare al film: appena ho messo le mani sul pianoforte ho pensato che non si potesse fare”.
Un film tv che come lui stesso spiega è un grande opportunità per far conoscere il cantautore al pubblico dei più giovani: “E’ uno sbaglio non farlo conoscere, Carosone è stato un mito mondiale. E’ necessario che le generazioni lo conoscano, si può imparare tanto da lui: credo che fosse un sanissimo esempio di altruismo artistico, non l’ho mai visto come una persona che pretendeva tutti le luci per sé”.
Eduardo ha poi svelato quali caratteristiche di Carosone l’hanno più colpito: “Nutro profonda stima verso l’artista ma anche verso l’uomo che ha deciso di lasciare la musica al culmine della sua carriera. L’amore che provava per Lita è una cosa insolita oggi, si innamora, si dichiara, ne riconosce il figlio e diventa la sua donna per tutta la vita, la porta a Napoli e ha questo confronto con il padre. Nella biografia Carosone dice che in Africa erano diventati in tre, non parla di Pino come un figlio riconosciuto ma come figlio suo. Mi metto anche nei panni del Carosone ragazzo che a 17 anni nel 1937 si è trasferito in Africa a suonare e la sua prima esperienza non è andata bene perché c’era un gruppo di trasportatori bergamaschi che non voleva la musica napoletana ma non si è arreso e alla fine è diventato l’artista che tutti conosciamo”.
Carosello Carosone, parla Ludovica Martino
A vestire i panni di Lita, la moglie di Carosone, l’attrice Ludovica Martino che parla del suo ruolo: “E’ un ruolo molto diverso da quelli che ho interpretato finora perché è un personaggio realmente esistito. Su Lita si sa molto poco e grazie al lavoro con Lucio, gli sceneggiatori, i produttori abbiamo costruito il personaggio. Mi piace pensarla come una donna che è sempre stata accanto al suo uomo, che è indipendente anche per i tempi, infatti faceva la ballerina di swing in Africa, che ha lasciato la sua terra da giovane e si è spostata con lui in tutto il mondo, camminando l’uno al fianco dell’altra. Anche l’accoglienza che Renato ha per il figlio di Lita, Pino, è un gesto di un gentiluomo d’altri tempi”.
Noi di SuperGuida Tv abbiamo poi chiesto a Eduardo se nell’approcciarsi al ruolo si sia confrontato con Pino, il figlio di Renato Carosone: “Purtroppo a causa della pandemia non sono riuscito ad incontrare Pino. Ha visto il provino e ha detto che nella mia interpretazione ha rivisto quell’ironia che aveva suo padre. Quindi abbiamo avuto la sua benedizione e ne sono felice”.
E poi gli abbiamo anche chiesto se ci sia un brano del repertorio di Carosone che più l’ha colpito: “Ho scoperto tanti pezzi di Carosone recitando nella serie. Mi ha colpito molto O russo e ‘a rossa, la storia di due ragazzi che si amano e che si guardano dai loro balconi”.
A conclusione della conferenza, Sydney Sibilia e Matteo Rovere, produttori per Groenlandia, hanno rivelato di interessarsi sempre più ai biopic: “In Italia abbiamo decine di storie note a pochi, come L’Incredibile storia dell’Isola delle Rose. Ci piace scoprire delle vicende umane che possono racchiudere sensazioni universali. Sicuramente lavoreremo ad altri biopic, perché ci appassionano. Stiamo lavorando ad uno su Gabriele D’Annunzio, “Il cattivo poeta”, che uscirà al cinema”. Carosone è stato uno dei più grandi rappresentanti della canzone umoristica e mai come in questo momento la musica è una pastiglia per il buonumore. Siamo sicuri che i nostalgici apprezzeranno particolarmente questo film tv.
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Lo vedrò di sicuro. Carosone mi piaceva molto Metteva allegria con tutte le sue canzoni Era divertente, simpatico
Bella idea fare un film sulla sua vita M de Gennaro