Carlo Verdone protagonista indiscusso del terzo giorno del Festival di Giffoni 2023. L’attore romano accompagnato da Ludovica Martino e Sangiovanni porta sul palco e di una Sala Truffaut gremita l’ironia che lo contraddistingue da sempre. Verdone a Giffoni presenta la seconda stagione di “Vita da Carlo”, serie di grande successo che tornerà prossimamente in onda questa vota su Paramount+.
Carlo Verdone a Giffoni 2023: “Lo sciopero degli attori di Hollywood è sacrosanto”
Carlo Verdone a Giffoni incontra i giovani giurati del Festival. L’attore nel rispondere alle domande dei giovani affronta l’argomento dello sciopero indetto dagli attori di Hollywood: “Concordo con loro, non va bene. L’intelligenza artificiale è la morte del cinema d’autore. Non è giusto. Questo sciopero è sacrosanto. Se la sceneggiatura la deve scrivere l’intelligenza artificiale noi non ci siamo, basta non può finire il nostro lavoro, non può finire l’arte, la musica e il cinema”.
Le parole dell’attore romano ai giovani di Giffoni 2023
Al Festival di Giffoni Carlo Verdone nel salutare i tanti ragazzi in sala dice: “Siamo davvero orgogliosi di essere qui – ha esordito Verdone – i giovani sono il futuro del nostro Paese e avere grande cura di loro e delle loro aspettative. Quello che possiamo fare è esaltarli e prendere il più possibile da loro. Loro danno l’energia e io dò loro la mia energia. Se non comprendi il loro mondo non riesci a raccontare storie vere”.
Carlo Verdone e la scelta di abbandonare i personaggi
Per Carlo Verdone più passa il tempo e “più cerco di essere me stesso, ho abbandonato i personaggi, la maschera cade ad un certo punto. Tu devi andare avanti sinceramente senza pensarci troppo, chi terrorizza gli attori non fa altro che mandarli in tilt ed è una forma sbagliata di dirigere. Bisogna trasmettere una bella atmosfera, senza incutere paura. Ci vuole tanta pazienza, così da ricevere tutto il talento in cambio”. Verdone ha guardato anche ai primi passi del percorso della sua carriera, quando la sua “fortuna” è stata recitare davanti ad un unico spettatore, un critico teatrale.