Carlo Gilardi è morto: il suo caso prima a Le Iene poi alla Corte europea dei diritti dell’uomo – Video Mediaset

Carlo Geraldi

Carlo Gilardi è morto. Il volto ormai noto al grande pubblico televisivo dopo i numerosi servizi del programma Le Iene, non c’è più. L’ex professore, scomparso a 92 anni, era stato ricoverato in una RSA contro la sua volontà. Lo scorso mese di luglio un pronunciamento della Corte Europea dei diritti umani ha stabilito che l’Italia ha violato i diritti di una persona anziana a cui le autorità hanno di fatto tolto ogni possibilità di veder presi in conto i suoi desideri e preferenze.

Carlo Giraldi è morto: il caso del suo ricovero nella RSA a Le Iene e alla Corte Europea dei diritti umani

Carlo Gilardi 92enne originario di Airuno, che era stato ricoverato contro la sua volontà in una rsa del Lecchese il giorno 27 ottobre 2020, avrebbe voluto tornare a casa. Il caso dell’ex professore è stato oggetto di diversi servizi della trasmissione televisiva in onda su Italia 1 Le Iene. Il caso ha portato anche all’apertura di un processo per diffamazione.

Il patrimonio di Carlo Gilardi all’inizio dell’amministrazione di sostegno, nel 2017, ammontava a più di 1 milione di euro di beni immobili e più di 500 mila euro di liquidità in banca. Ma oggi in banca rimangono solo 60 mila euro, come dichiarato dall’amministratrice di sostegno.

Andrea Bocelli si era interessato a lui

Per sostenere il signor Carlo nella sua lunga battaglia, sono stati aperti moltissimi gruppi Facebook dedicati al suo caso. In occasione del compleanno del signor Carlo, lo scorso giugno il grande Andrea Bocelli si era presentato nella casa di riposo per cantargli “tanti auguri” ma non era riuscito ad entrare.

Cittadino onorario di Airuno

Da circa tre settimane il professore Carlo Gilardi era tornato ad Airuno, città di cui è stato benefattore e che lo aveva da pochi giorni nominato cittadino onorario, ricoverato all’hospice Il nespolo a causa del peggiorare delle sue condizioni di salute.

Carlo Gilardi oggi lascia un vuoto non solo fisico ma anche culturale, in un’Italia dove una persona non ha potuto scegliere come vivere gli ultimi anni della sua vita e dove gli è stata negata la possibilità di essere libero.

Ecco di seguito il servizio nel video Mediaset:

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