Cappuccetto rosso sangue è un film del 2011 di genere Romantico/Horror diretto da Catherine Hardwicke, con protagonisti Amanda Seyfried, Gary Oldman, Billy Burke, Shiloh Fernandez, Max Irons, Virginia Madsen. Il film ha una durata di circa 99 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione sul film.
La Trama del film Cappuccetto rosso sangue
Valerie vive coi suoi genitori, Cesaire e Suzetta, e la sorella Lucie nel villaggio di Daggerhorn, situato al confine di una foresta in cui è diffusa la maledizione di un lupo mannaro. La ragazza è innamorata fin da quando era solo una bambina del tagliaboschi Peter, ma la sua famiglia le ha organizzato un matrimonio combinato con Henry, il figlio del ricco fabbro Adrien Lazar.
Ma mentre i due amanti stano progettando di fuggire insieme, le campane del villaggio indicano che la creatura notturna è tornata e ha mietuto una nuova vittima, dopo anni di sacrifici grazie a quali la sua ira sembrava apparentemente placata: a pagare con la morte è stata proprio Lucie.
Il prete locale Padre Augusto decide allora di chiamare il famoso cacciatore di streghe Solomon, ma ciò nonostante gli abitanti optano per organizzare una spedizione a caccia della bestia. La comitiva crede di far ritorno vittoriosa con la testa di un lupo, il quale si rivela però essere un semplice esemplare canonico.
Padre Solomon è nel frattempo arrivato nel villaggio e rivela la concomitanza della settimana della Luna Nera, durante la quale chiunque venga morso dalla creatura sarà automaticamente condannato a trasformarsi in una di esse. Valerie sembra essere l’unica a poter fermare la scia di sangue che sta decimando la popolazione.
La recensione del Film Cappuccetto rosso sangue
Riadattare la classica fiaba di Cappuccetto Rosso, con rari elementi presi sia dalla versione di Perrault che da quella dei fratelli Grimm, agli stilemi moderni del filone young adult definitivamente lanciati sul grande schermo dalla saga di Twilight: questo è stato l’obiettivo dello sceneggiatore David Leslie Johnson e della regista Catherine Hardwicke, non a caso dietro la macchina da presa proprio del primo episodio del franchise vampiresco.
Cappuccetto rosso sangue tenta di miscelare elementi horror, con la violenza lasciata costantemente fuori campo e un vago quanto superfluo sottotesto stregonesco, con il classico menage a trois che vede coinvolta la bella protagonista (una luminosa Amanda Seyfried, tra i pochi spunti positivi dell’operazione) e i due pretendenti, ovviamente diversi per carattere e fisicità.
Se le scenografie e gli splendidi paesaggi, spesso ripresi dall’alto a volo d’aquila, rendono l’ambientazione suggestiva, purtroppo la vicenda perde di credibilità minuto dopo minuto, tra un gioco di sospetti e bugie e una ricerca del colpevole che arriva a riguardare chiunque salvo poi rivelare, nel colpo di scena finale, lo sviluppo forse più improbabile e poco logico. Per la cronaca, l’indumento scarlatto del titolo compare solo dopo cinquanta minuti e in un dialogo pseudo-onirico con la nonna di Valerie sono presenti le classiche frasi impresse nell’immaginario comune, ma entrambe appaiono come scelte più gratuite che realmente necessarie ai fini della scombussolata trama.