Britney Spears libera: il padre James Spears finalmente non è più il suo tutore legale. La notizia sta circolando da ore: un tribunale di Los Angeles ha deciso che il padre di Britney non ricoprirà più il ruolo di tutore legale della figlia.
Britney Spears libera: il padre James non è più tutore legale
Free Britney. Dopo 13 anni lunghi anni Britney Spears è finalmente libera. Dopo anni di lotte e richieste di aiuto la cantante di “Baby one more time” si riappropria della sua libertà. In queste ore un tribunale di Los Angeles ha stabilito che il padre James Spears non sarà più il suo tutore legale.
Per 13 anni James Spears si è occupato della vita personale e del patrimonio della reginetta del pop in seguito ad una profonda crisi nervosa datata 2008. Una tutela legale, in America chiamata conservatorship, che ha rimediato a Mrs. Spears di potersi occupare liberamente della sua vita e del suo patrimonio. Da anni la cantante chiedeva aiuto alla giustizia americana affinché potesse liberarsi del padre più volte accusato di abusi di vario tipo nei suoi confronti.
Britney Spears conservatorship: il padre rimosso dal ruolo di tutore
Brenda Penny, giudice della Superior Court di Los Angeles, ha stabilito che Jamie Spears da oggi non è più il tutore legale della figlia Britney Spears. Una decisione che segna una svolta nella vita dell’artista americana.
Ultimamente la Spears aveva chiesto, tramite il suo avvocato Matthew Rosengart, la sospensione immediata del padre James ruolo di tutore della sua vita. La Spears sarà ugualmente sottoposta ad un tutela seppur blanda visto che John Zabel è stato nominato come tutore temporaneo dei beni della cantante. Britney Spears non era presenta all’udienza che ha stabilito la fine di un incubo.
Ricordiamo che anche il padre James nelle scorse settimane aveva chiesto la revoca della tutela nei confronti della figlia che ha ‘comandato’ per ben 13 anni. Una richiesta che è stata però criticata da Rosengart, avvocato di Britney, in quanto con la richiesta di revoca James Spears non avrebbe dovuto rispondere degli abusi inflitti alla figlia non solo negli ultimi 13 anni di conservatorship, ma sin dalla nascita.