Blame the Game, la recensione della commedia romantica

Blame the Game

Quello tra Jan e Pia è un vero proprio colpo di fulmine: si sono conosciuti al parco mentre portavano a spasso i loro cani e da allora la passione è sbocciata tra loro. Lei è una fotografa con una formazione universitaria, mentre lui ha lasciato la scuola superiore ed è proprietario di un negozio di biciclette. Queste differenze non rappresentano un problema, almeno fino a quando lei lo invita a una serata di giochi da tavola, che è solita organizzare con la sua compagnia di amici negli sfarzosi palazzi del quartiere di Grunewald.
E proprio in quelle ore che avrebbero dovuto essere un’occasione di festa e di conoscenza ha luogo la prima vera, grande, crisi tra i due. Mente Jan si dimostra più ignorante della media e combina un pasticcio dietro l’altro, la comparsa dell’affascinante ex fidanzato di Pia complica ulteriormente la situazione.

Blame the game: fino all’ultima mossa – la recensione

L’intero film è costituito da una struttura troppo risibile per risultare poi anche interessante. Dopo il breve prologo nel quale assistiamo all’impresa di Cupido che ha fatto innamorare in un sol istante i due giovani protagonisti, la quasi totalità del racconto ha infatti luogo tra le mura domestiche dove viene organizzato questo raduno di amici nerd, per i quali giocare da tavolo è una consuetudine e dove lo spaesato Jan finisce per sentirsi come un pesce fuor d’acqua.

Ma pur nella sua essenza maggiormente leggera Blame the Game non è certo un Carnage (2011) e la sceneggiatura opta per soluzioni demenziali e caricaturali, fino a quell’epilogo che naturalmente offre la conclusione a prova di grande pubblico, con tutte le accortezze del caso.

Un film di nerd

Un divertimento fine a se stesso ha così luogo nei novanta minuti di visione, tra cacatua lasciati inavvertitamente fuggire dalla stanza del padrone di casa a improvvisate sortite allo zoo cittadino, con tanto di animali selvaggi che mettono “a rischio” l’incolumità dei personaggi. E un gran numero di richiami nerd e alla relativa cultura geek, con tanto di partecipanti travestiti da stregoni fantasy e citazioni a film e videogiochi, nel tentativo di strizzare l’occhio ad un pubblico più giovane.

Peccato che in questa produzione tedesca le caratterizzazioni delle varie parti in causa siano costruite su uno schematismo fiacco e privo di sorprese, con ogni figura che incarna un ruolo prestabilito senza sfumature varie, lasciando che la sequenza più imprevista e “scorretta” sia una partita a ping-pong tra i due rivali, giocata completamente nudi davanti alla folla di amici / spettatori. Un po’ poco perché il film possa dirsi originale e/o coinvolgente.

Conclusioni finali

Lui, lei e gli altri. Una classica commedia romantica che prende una piega imprevista durante una serata a tema giochi da tavola, che mette a nudo le fino ad allora nascoste idiosincrasie tra i due protagonisti, con tanto di terzo incomodo rappresentato da un colto e affascinante ex.
Blame the Game parte da una premessa troppo fiacca per poter essere anche avvincente, mettendo in pubblica piazza la crisi di coppia di due freschi innamorati, che forse non si conoscevano così bene come pensavano. L’atmosfera scanzonata non è però supportata da una scrittura altrettanto tagliente e intrattenente, tanto che la storia si risolve tra gag già viste e battute banali che strizzano maldestramente l’occhio all’immaginario nerd.

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