“Per il mio bene”, intervista a Barbora Bobulova: “Sono molto confusa sulla legge dei 100 anni. Non bisogna mai dimenticare le proprie radici”

barbora bobulova

Barbora Bobulova è Giovanna del film di Mimmo Verdesca “Per il mio bene”, prodotto da Rodeo Drive con Rai Cinema, nelle sale dal 5 dicembre. Una storia intensa, commovente che accende un faro sulla legge dei 100 anni, una legge che nega di conoscere le proprie origini ai figli non riconosciuti alla nascita. Giovanna è una donna forte, autonoma, guida fieramente l’azienda di famiglia e cresce da sola una figlia adolescente. La sua vita scorre solida, fino a quando non scopre di avere una malattia e per la prima volta ha bisogno di qualcuno. Cerca all’interno della famiglia un donatore compatibile, ma sua madre le confessa che non è possibile in quanto è stata adottata. Giovanna non sa più chi è, vorrebbe risalire alle sue vere origini ma si scontra con una legge complicata. Quando il tribunale le comunica che sua madre biologica si rifiuta di aiutarla, Giovanna decide di aggirare le regole, rintraccia la donna e si presenta da lei, decisa a farsi conoscere. Inizia tra loro un rapporto fatto di poche parole, gesti ruvidi e affetto. Anna lentamente si apre, inizia a fidarsi nuovamente di qualcuno, mentre Giovanna si dimentica del motivo di salute che l’ha spinta fin lì, per inseguire un bisogno di verità molto più profondo. Nel cast assieme a Barbora Bobulova la bravissima Sara Ciocca, Stefania Sandrelli e Leo Gullotta.

“Per il mio bene”, intervista a Barbora Bobulova

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Barbora Bobulova. L’attrice ci ha parlato del suo personaggio: “Giovanna è una grande imprenditrice, una donna di successo abituata sempre a vincere. Ad un certo punto della sua vita scopre di essere malata e questa malattia la porta ad intraprendere un viaggio emozionante, introspettivo, alla ricerca della sua identità”. Alla scoperta della malattia segue la scoperta sulla verità della sua famiglia ma a quel punto si troverà ad avere a che fare con una legge complicata. Nel film c’è una frase c’è colpisce molto: “il diritto all’anonimato è più forte del diritto di sapere chi sei”.

A tal proposito, Barbora ha dichiarato: “Sono molto confusa devo dire la verità. Sicuramente è una materia molto difficile e non so se questa legge sia giusta o meno, non ho le competenze per valutarlo”. Nel film è toccante il momento dell’incontro tra Giovanna e Anna. Bellissima la scena dello specchio in cui l’una diventa il riflesso dell’altra: “Il regista mi aveva parlato di questa scena ancora prima di girare il film. Ne era particolarmente fiero. Madre e figlia in quella scena si rispecchiano come se fossero una cosa sola che poi in realtà lo diventano alla fine perché Giovanna si salva grazie a lei. Anna ha dovuto elaborare un grande trauma perché la sua è stata una maternità dolorosa. Una maternità di cui si parla ancora troppo poco”.

Nel film Giovanna non è solo figlia ma anche madre. Una donna che ha fatto del rigore la sua bandiera quasi soffocando l’affetto nei confronti della figlia. Barbora Bobulova nella vita non le somiglia tanto da questo punto di vista: “Non so se sono così rigorosa, bisognerebbe chiederlo alle mie figlie. Non so che tipo di madre sono perché è difficile dare un giudizio su se stessi”. Un film che in ultimo fa riflettere sull’importanza delle origini e delle radici: “Le radici sono una parte della nostra identità. E’ fondamentale sapere da dove si proviene, non bisogna mai dimenticarlo”. 

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