“..Sarà sarà l’aurora
Per me sarà così
Come uscire fuori
Come respirare un’aria nuova
Sempre di più
E tu e tu amore
Vedrai che presto tornerai
Dove adesso non ci sei..”
Quando nacque la loro figlia Aurora, Eros Ramazzotti scrisse questa bella canzone, e sono passati 19 anni da allora…
Ormai è una donna, e il paragone con la più “vecchietta” mamma, che di anni ne ha 39 è inevitabile.
Prova costume…
Infatti, alcune foto pubblicate su Oggi.it le mostrano entrambe, in costume e la prova pare sia superata brillantemente dalla scultorea Michelle Hunziker che nonostante i suoi 39 anni esibisce un fisico asciutto e palestrato a differenza della 19-enne Aurora Ramazzotti che ha qualche cuscinetto di troppo.
La conduttrice e la figlia sono state paparazzate sul lido di Forte dei Marmi da sempre meta delle vacanze della famiglia Trussardi-Hunziker .
La biondissima Michelle non ha perso un grammo del suo fascino nonostante le gravidanze mantenendo intatto, se non addirittura migliorando il suo fascino elvetico. Tuttavia la figlia non sembra preoccuparsi molto del paragone con la mamma più in forma, anche se in passato quando era un’adolescente la faceva soffrire molto.
Oggi vive la sua bellezza con consapevolezza ed è diventata un’icona social per una generazione di adolescenti, ma come raccontò qualche tempo fa a Vanity Fair:
Fase superata…
Non sono bionda, non ho gli occhi azzurri, non sono magra, alta, bella. Oggi mi dicono: “Hai una bellezza particolare, che splendidi occhi a mandorla”. Ma, quando ero piccola, la “bellezza particolare” non se la cagava nessuno. Mi dicevano: “Cinese”, “Cicciona”. Per non parlare dell’adolescenza, quel periodo orrendo dagli 11 ai 15, quando ti sviluppi, escono i brufoli, la ciccetta. Mi sono trovata bersaglio di cattiverie atroci. Se in più, come è successo a me, vai su Internet e trovi le foto in costume di te e tua mamma con un titolo che suona tipo “Michelle 34 anni, Aurora 14, è più figa la madre della figlia”, ti senti piuttosto male. (…) Ho avuto crisi isteriche: mi vedevo brutta, mi rifiutavo di uscire di casa. A nulla serviva che mia madre mi facesse mille complimenti: la sicurezza doveva venire da dentro di me”