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Ascanio Pacelli a Venezia: “Il Gf mi ha dato due marmocchi e l’amore. Nasco sportivo, non sono attore e non so se lo rifarò”

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Ascanio Pacelli arriva alla Mostra del Cinema di Venezia. L’ex concorrente del Grande Fratello fa parte del cast di “Il Tempo è ancora nostro“, primo film italiano sul golf che è stato presentato alla Biennale. Ai nostri microfoni ha rivelato la sua emozione nel recitare, ha ripercorso la sua esperienza nel Grande Fratello e parlato di progetti futuri.

Intervista ad Ascanio Pacelli

Conduttore e ora anche attore. Ascanio Pacelli è infatti il protagonista di “Il Tempo è ancora nostro“. La pellicola racconta la storia di un’amicizia d’infanzia, quella tra Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), che si incontrano da grandi al golf.

Tancredi è un uomo ricco, bello, dissoluto che fa delle scelte che lo portano ad avere un problema con la sua famiglia. Quanto è stato difficile calarti nel suo personaggio?

Tancredi è un uomo che fa delle scelte che gli riempiono le giornate, le tasche ma non il cuore. È stato difficile perché poi io sono diametralmente opposto a Tancredi nella vita. Quello che mi ha aiutato tanto è stato usare i miei insuccessi sportivi, legati al golf nella mia carriera, e usarli per capire quanto quello sport lo amo profondamente e quanto io amo la mia famiglia. Quando tu ti distacchi dai valori veri, sei solo, sei veramente solo. E alla fine i soldi aiutano. Però l’avere è brutto se non li condividi con qualcuno, se non condividi la fortuna di averli con qualcuno.

Il percorso di Tancredi poi esce fuori grazie alla spinta che lui ha dentro, per questo amore che ha per la famiglia, per la figlia e grazie all’amicizia con Stefano. Grazie a Costantino e soprattutto grazie a questo amore viscerale che lui ha nei confronti del golf. Devo dire che è stato un motore fondamentale ed è stato bravo Maurizio a mettere nella sceneggiatura un po’ della mia vita e un po’ della sua. Io ancora adesso, ogni tanto mi sveglio la mattina e dico: ‘sono Tancredi o sono Ascanio’, perché ho capito quanto sono fortunato a poter avere quello che Tancredi ha cercato nel film.

Cosa ti ha convinto ad accettare questa sfida, cioè a metterti in gioco così tanto comunque come attore che non è ovviamente il tuo mestiere.

Allora non sono un attore, non so se lo rifarò. A me piacciono le sfide, nasco sportivo. Ti ripeto, con insuccessi ma nasco comunque sportivo. Abbiamo fatto questo percorso, il viaggio, il famoso Journey con Maurizio al quale devo tantissimo perché ha creduto in me fin dall’inizio e mi è piaciuto subito l’ambiente che si è creato. La mia prima ansia è stata quella di non intralciare il lavoro e di essere a disposizione di tutti. Calato nel mio mondo sportivo ero a mio agio, quando poi invece dovevo interagire con Viktorie, con Andrea, con Stefano o con Mirco sicuramente è stato più difficile ma mi hanno aiutato tanto. Mi sono fatto trasportare dalle emozioni perché poi alla fine il film. Io l’ho vissuto sempre da spettatore e se tu trasmetti le emozioni senza farti troppe paranoie quelle poi arrivano.

C’è anche comunque un tema importante che viene trattato che è quello dell’amicizia tra uomini che di solito non viene mai affrontata generalmente in un film. Come mai secondo te alcune volte c’è questo buco nella narrazione.

Perché sempre forse rende di più mettere in contrapposizione, in competizione due figure maschili. In realtà è la cosa che si dice dei tempi dei tempi cioè tra le donne molto spesso è più difficile che si possa creare un’amicizia mentre tra gli uomini c’è ma non viene mai raccontata. Quella tra me e Stefano è un’amicizia nata ovviamente in situazioni di vita molto diverse, classi sociali molto diverse e il comune dominatore è lo sport. In questo caso il golf. Questo dimostra che il golf non soltanto è uno sport che ormai è per tutti ma dimostra come persone molto diverse, con posizioni economiche molto diverse, possono avere qualcosa che li unisce che è l’amicizia. L’amicizia è come l’amore, sono quelle cose che non tramontano mai.

Tu sei diventato un personaggio popolare ovviamente il pubblico ti conosce per il Grande Fratello, cosa ti ha regalato quell’esperienza e cosa ti ha tolto.

Allora, mi ha tolto il cognome. Nel senso che io sono Ascanio del Grande Fratello, non c’è più Pacelli nonostante poi in famiglia abbiamo avuto un Papa. Mi ha dato tantissimo, io oggi ho il piacere di condividere questa intervista con te e sono qui a Venezia, ho fatto un film perché arrivo dal Grande Fratello. Prima di tutto il Grande Fratello mi ha dato quei due marmocchi di là che ormai una è alta 1,80, uno sta crescendo, e mia moglie. A me ha dato una vita parallela che è unica. Io sono fortunato, sono fortunato lo dico e mi godo tutto.

Senti ma ad oggi secondo te un reality può essere ancora un trampolino di lancio?

Secondo me il reality non lo è mai stato. Cioè l’errore che fanno molti è quello di pensare: ‘faccio un reality, sono un conduttore, sono un attore’. No, il reality ti espone. Noi siamo stati molto fortunati perché il nostro Grande Fratello viaggiava a medie impressionanti. Avevamo 8, 9, 10 abbiamo fatto 13 milioni di ascoltatori durante Sanremo poi devi essere intelligente a capire. Vuoi fare l’attore? Ti devi preparare. Io non sono nato col sacro fuoco dell’attore, ho continuato a fare la mia vita da golfista e poi ci sono le occasioni. Ogni tanto, vedi a distanza di 20 anni, sono qui a Venezia a presentare un film di cui sono protagonista. Sono fortune però non ho mai aspettato di fronte al telefono perché me lo dovete far fare perché ho fatto il Grande Fratello, è una cavolata.

Hai incontrato l’amore, Katia, è una storia che va avanti da 20 anni. Qual è il segreto di questa unione così longeva, ormai nei reality sappiamo che le coppie scoppiano tutte.

Sì, diciamo che assistiamo ultimamente anche a coppie che non vengono da reality famose che scoppiano. Non c’è il segreto, la devi vivere con normalità. Io e mia moglie anche ieri mattina non ci siamo parlati per 18 ore. Fa parte del rapporto. Però lo dico sempre, il Grande Fratello ha fatto conoscere prima i nostri lati peggiori, di convivenza all’interno della casa. Quindi io sapevo qual era il suo lato peggiore, lei sapeva il mio. Non dico che poi tutto è all’acqua di rose però indubbiamente è il fatto di capire che l’amore non può essere sempre con le farfalle nello stomaco dei primi 2 anni, non c’hai quel 100% di energia e di forza. L’amore è la condivisione. Io mia moglie condividiamo tanto. Poi ripeto come tutti, alti e bassi, però devi saper sopportare.

Da spettatori continuate a vederlo il Grande Fratello oppure no?

No, non lo vediamo più da anni. È cambiato molto e auguro ovviamente in bocca al lupo a tutti i ragazzi che lo continueranno a fare. Però secondo me abbiamo oltrepassato quella linea per cui ormai è scontato. È cambiata la televisione, i ragazzi non guardano tanto la televisione. I miei figli non guardano la televisione, vivono sul tablet, sul telefono quindi è cambiata anche forse l’aspettativa. E non lo guardiamo perché il mondo cambia e non puoi rimanere imprigionato a quello che è successo 20 anni fa.

Ad un altro reality insieme partecipereste?

Guarda ce l’avevano chiesto. Qualche edizione fa, parecchie dell’Isola dei Famosi, dove uno stava in studio e uno fuori. Però mia moglie dai figli non si stacca, giustamente perché è madre. Non volevamo cioè che la partecipazione fosse legata al fatto della storia dove poi metti in difficoltà. Nel senso magari ti do una carezza a te che sono sull’isola e viene interpretata come ci sta provando. È troppo più importante la nostra storia quindi abbiamo sempre detto di no.

Quale messaggio speri possa arrivare con questo film?

Innanzitutto è un film leggero, un film dove si ride e si piange. È un film che ti dà tante emozione, un film che va preso per quello che è. Nel senso che è un film che ti deve fare un po’ riflettere e capire veramente se quello che tu stai facendo nella vita lo riesci un pochettino a modificare. Ci sono situazioni sicuramente più difficili. Il messaggio per me più importante è quello: avvicinatevi allo sport, avvicinatevi al golf perché il golf non è più quello di 30 anni fa. Il golf è veramente per tutti. Provateci, ci sono mille canali per poterlo fare. 

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