Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie – Opinioni e recensione del film

Apes revolution - Il pianeta delle scimmie

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie è un film del 2014 di genere Azione/Fantascienza diretto da Matt Reeves, con protagonisti Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Keri Russell, Toby Kebbell, Kodi Smit-McPhee. La pellicola ha una durata di circa 130 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.

La Trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie

Dieci anni dopo la pandemia del virus ALZ-113, sperimentato per la cura dell’Alzheimer ma che ha causato delle decimazione della popolazione terrestre, le scimmie hanno acquisito sempre maggiore intelligenza proprio grazie alla diffusione del suddetto morbo.

In media infatti solo un individuo umano su cinquecento era geneticamente immune al virus: i vari stati hanno dichiarato la legge marziale e si sono frammentati in insediamenti militari autonomi. Nel frattempo le scimmie, comandate dallo scimpanzé Cesare, hanno fondato una colonia nella foresta di sequoie del Muir Woods e vivono in armonia con la natura.

Un giorno un gruppo di sopravvissuti, guidati dallo studioso Malcolm, entra nel territorio dei primati alla ricerca di una diga idroelettrica che dovrebbe riportare l’energia alla vicina metropoli. L’incontro con le scimmie rischia di portare ad estreme conseguenze, ma l’intervento dei due rispettivi leader evita il peggio, con Cesare che ordina agli umani di abbandonare il luogo e non farvi più ritorno.

Koba, un bonobo che nutre ancora astio per gli umani in seguito alle torture subite in passato, consiglia a Cesare di condurre al primo avamposto cittadino il proprio esercito per concedere un ultimatum: se gli umani invaderanno di nuovo le loro zone, sarà guerra.

Malcolm prova a convincere il suo superiore a tornare nella foresta per cercare di stabilire una tregua e riportare così l’elettricità e le cose sembrano mettersi per il meglio. Ma da entrambi i lati della barricata vi sono figure in disaccordo con queste scelte di pace apparente e lo scoppio di un brutale conflitto rischia di farsi sempre più concreto.

La recensione del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie

Dopo il grande successo de L’alba del pianeta delle scimmie (2011), primo capitolo della trilogia prequel del film cult datato 1968, a tre anni di distanza arriva il secondo episodio di questa saga che racconta la presa al potere dei primati sulla razza umana, qui decimata dalla diffusione di quel virus che ha anche portato allo sviluppo intellettivo degli animali.

Rispetto al predecessore ci troviamo davanti ad un’operazione esteticamente e concettualmente più maestosa, che adatta alle regole del blockbuster d’intrattenimento moderno i punti cardine del franchise. In Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie infatti si respirano echi del cinema bellico classico, qui narrante l’epica lotta tra gli umani sopravvissuti e le scimmie dotate di incredibile intelligenza, comandate dal saggio Cesare (nuovamente “interpretato” tramite la magnifica motion capture da Andy Serkis), con gli effetti speciali che rendono incredibilmente realistica questa “insolita” battaglia tra le due fazioni.

Le due ore e rotti di visione garantiscono insieme ad un sano spettacolo di genere anche interessanti spunti di riflessione, con la tematica ambientalista in primo piano: non è un caso che siano proprio le bestie a vivere in armonia con la natura prima dell’intervento dell’uomo. Ma come in ogni conflitto e relativo tentativo di mediazione, tra entrambi gli schieramenti vi sono i buoni e i cattivi che spingono su determinate dinamiche alterando il placido status quo.

Non mancano momenti più intensi e drammatici nel corso del racconto che si fa progressivamente più cupo, fino ad un epilogo che apre le porte al conclusivo terzo tassello lasciando alte aspettative per l’attesa conclusione.

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