Dopo 12 anni di assenza, Anna Oxa torna in gara al Festival di Sanremo 2023 con il brano “Sali (Canto dell’anima)“. E’ sicuramente il ritorno più atteso di questa 73esima edizione della kermesse canora italiana complice anche l’alone di mistero che la cantante è capace di creare intorno a sé.
Anna Oxa canta “Sali (Canto dell’anima)” a Sanremo 2023: testo della canzone e significato
“Sali (Canto dell’anima)” è il brano che segna il ritorno in gara di Anna Oxa al Festival di Sanremo 2023 dopo tantissimi anni di silenzio. Con all’attivo quindici partecipazioni, di cui due vittorie: nel 1989 con “Ti lascerò” e nel 1999 con “Senza pietà“, la cantautrice pugliese si rimette in gioco con una canzone intima.
Il significato di “Sali (Canto dell’anima)
Il brano, scritto da Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, e Kaballà, si presenta come un’invocazione a superare il quotidiano e proiettarsi verso un ordine superiore. Una canzone intima che sarà sicuramente presentata in maniera magistrale dall’interprete pugliese. La Oxa, infatti, ha sempre fatto la differenza sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo e anche quest’anno le aspettative sono molto alte.
Anna Oxa, testo “Sali (Canto dell’anima)
di A. Oxa – F. Bianconi – Kaballà – F. Zanotti
Bocche piene di falsità che nutre il mondo
Mani prive di dignità, votate a Dio
Sali, uomo, sali e dimentica
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Occhi dell’ambiguità dei nostri tempi
Vite frammentate senza verità
Sali, donna, sali e resuscita
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Libera l’anima
Come rondini la sera
Vola libera
Nitida come il canto dell’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
Arca dell’umanità andata a fondo
Cuori puri mangiati dall’avidità
Sali e poi un’altra vita tu
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai
Libera l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
Sali… sali… Rosa… sali
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome… oh…
Che non ha nome
Oh… oh… oh… oh… oh… oh… oh…
Nitida l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome