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Andrea Maggi, intervista al docente de Il Collegio su Rai2: “Il programma ha successo perchè mette a confronto genitori e figli. La tv? Mi piacerebbe sperimentare altri programmi”

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Andrea Maggi, docente, scrittore oltre che noto personaggio televisivo per essere l’insegnante di italiano e latino, successivamente poi di educazione civica, nel docu-reality di Rai 2 Il Collegio, è il professore più confermato all’interno dello staff docenti del programma: Maggi ha partecipato a tutte le edizioni, e lo ritroveremo anche nella prossima, l’ottava, che prenderà il via il prossimo 24 settembre. Alla vigilia di questo importantissimo appuntamento, noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato Andrea Maggi, e con lui abbiamo parlato delle novità della prossima edizione del Il Collegio, della sua carriera e della partecipazione ad altri programmi come Splendida Cornice con Geppi Cucciari.

Andrea Maggi, intervista al professore de Il Collegio

Riparte il 24 settembre Il Collegio, ottava edizione: cosa dobbiamo aspettarci, quali sono le novità? 

“Sicuramente l’ambientazione, non siamo mai arrivati così in avanti nel tempo. Siamo nel 2001, che per noi adulti è ieri, ma per i ragazzi è ancora le Guerre Puniche, perchè i collegiali di questa edizione ancora non erano nati. Ci saranno tante novità rispetto alle passate edizioni, come ad esempio i primi cellulari. Una grande novità è anche il premio finale. I collegiali concorrono per vincere una borsa di studio di sei mesi negli Stati Uniti”.

Ci sarà la voce narrante di Stefano De Marino e poi ci saranno dei collegiali figli di volti noti? 

“Si è fatta voce di questa cosa, sicuramente di una posso già dire, si parla della figlia di Carmen Di Pietro. Ci saranno degli ingressi interessanti, ma io resto sul generico. Quest’anno ci saranno dei collegiali con delle storie di vita molto belle, nonostante la loro drammaticità. Sono storie che aiuteranno a pensare molto”. 

Che effetto le fa il fatto che lei sia stato confermato per tutte le edizioni del programma? 

“Sono contentissimo del fatto che la Rai mi abbia dato e confermato fiducia per tutte le otto edizioni, significa che sono riuscito nel mio piccolo a trasmettere qualcosa. Ogni giorno ci sono moltissimi contatti con persone che mi manifestano la loro stima, anche chi mi chiede consigli. Questa accade forse perchè hanno trovato in me una figura di riferimento, e non può solo che farmi piacere, anche se è comunque una grande responsabilità. A me piacciono le sfide, mettermi alla prova. Sono felicissimo di esser stato confermato e di poter continuare”. 

Ricorda quando lo ha detto la prima volta alla tua famiglia? 

“A casa mi hanno incoraggiato. Io non sapevo se ero all’altezza di una cosa del genere perchè era un format nuovo. Un programma che parlava di scuola in quella maniera poteva finire subito. Mia moglie e mia figlia mi hanno incoraggiato molto. A scuola non tutti hanno capito, effettivamente essendo una cosa nuova nessuno sapeva di cosa si trattasse. Poi mi hanno dato molto sostegno, a partire dai dirigenti e dai colleghi”. 

Gli alunni cosa dicono? 

“Per loro è una situazione surreale, mi vedono a scuola e in tv, per loro è una sorta di privilegio. Praticamente è impossibile fare lezione quando c’è il programma, perchè devo rispondere alle loro domande, ma non poso svelare più di tanto”

Lei ha raccontato al Messaggero Veneto che «Durante il provino una studentessa rognosa mi ha davvero sfiancato. Si aspettavano reazioni. Finché ho tirato un pugno sulla cattedra, di nervoso autentico. Stregati. E mica ho recitato!». Una reazione come quella, nella realtà come sarebbe vista oggi? 

“Una razione del genere non riuscirei più ad averla, basta uno sguardo oggi. Per noi insegnanti è importante mantenere il controllo per due ragioni: sia per non renderci ridicoli, sia perchè dobbiamo dare il buon esempio. Un docente che perde le staffe non è un buon esempio”. 

Come è cambiata la visione del mondo della scuola e quella dei docenti dopo il programma? 

“Il programma è stato elogiato da tanti e da molti anche criticato, questo significa che è stato molto seguito. Il pregio che può avere questo programma è sicuramente quello di aver messo al centro il mondo della scuola e quello dei giovani. La sua fortuna la fa la sua doppia faccia: da un lato nasce come reality tv ma dall’altra parte c’è tutto il mondo social che è uno dei maggiori canali con cui si dialoga con i giovani. Un programma che collega il mondo degli adulti legato ancora alla televisione a quello dei giovani che invece vivono molto il mondo dei social non si era mai visto prima. Tantissimi genitori mi hanno detto che solo attraverso questo programma riescono a dialogare con i loro figli”.  

Lei è un appassionato di tv, dal suo Instagram ho notato che è uno molto attento a come va il programma: legge gli ascolti, le critiche?

“Non mi faccio condizionare, però certo vado assolutamente a guardare gli ascolti il giorno dopo, voglio sapere chi ci ha visto, cosa dicono sui social”.

Qual è il segreto del successo di questo programma? 

“Credo perchè mette in contatto due diverse generazioni, la seconda ragione credo perchè è l’unico programma in cui gli adulti fanno gli adulti e i ragazzi fanno i ragazzi. Molto spesso chi si approccia ai giovani, anche sui social, sono dei finti adulti, persone che vogliono trattarli da amici. Bisogna invece distinguere le due cose. Noi siamo la generazione precedente e lasciare ai ragazzi fare i ragazzi. Dobbiamo insegnare ai ragazzi di imparare dai propri sbagli”. 

È un appassionato di social: segue lei il suo profilo? 

“Si lo seguo io con la consulenza di mia moglie e anche di mia figlia. Devo dire che mi piace molto. Ho deciso ultimamente di dedicarmi al vivere positivamente il mondo dei social, sono diventato ambassador di Meta per una campagna che si chiama Genitori Connessi, volta a sensibilizzare gli adulti sul corretto uso dei social”. 

Ci racconta un episodio simbolo che ricorda con particolare affetto? 

“Sicuramente quando dopo un falò molto commovente ne Il Collegio 5, c’è stato l’abbraccio con Rahul Teoli. Mi abbracciò spontaneamente, mi aveva spiazzato e non sapevo come comportarmi. A quel punto risposi con un abbraccio”. 

Deve scegliere personaggi noti presi dalla politica, dalla tv, dallo sport, e portarli a Il Collegio? 

“Tra i politici sicuramente una degna rappresentanza della maggioranza del Governo e una degna rappresentanza dell’opposizione. Poi porterei Putin e Zelensky per fargli fare pace”. 

In quale anno? 

“Beh sicuramente l’epoca più rigida: il 1960”.

Ad inizio 2023 entra a far parte del cast della prima stagione del programma di Rai 3 Splendida Cornice. Ha fatto parte anche di altri programmi come Soliti ignoti e Quelli che: la tv le piace? 

“Devo dire che mi affascina molto, ci sono entrato per caso, non ambivo a questo. Dopo quell’esperienza ho trovato che la tv è molto stimolante e mi auguro di continuare a fare tv, ovviamente in un certo modo. Non sono disposto a fare tv a ogni costo. Mi permette di mettermi alla prova. Ho accettato Splendida Cornice perchè il format mi piaceva e poi lavorare con Geppi Cucciari e con tanti altri mi piaceva molto. Un’opportunità molto interessante e sono onorato di far parte di questo progetto”.

Quale altro programma le piacerebbe fare? Ballando Con le Stelle, GF o Pechino express.

“Pechino Express mi piacerebbe moltissimo, porterei con me il sorvegliante Matteo Caremoli. Mi piacerebbe fare tanti programmi, ad esempio andare a Saremo in rappresentanza degli insegnanti, una categoria considerata lo zerbino d’Italia da un lato e dall’altra invece può salvare l’umanità. Siamo un po’ la bassa manovalanza della civiltà. Ballando con le stelle certo, mia moglie mi ammazzerebbe perchè non la porto mai a ballare”. 

C’è qualche programma che ha rifiutato? 

“Si, ci sono dei programmi, ovviamente non dico quali. Alla fine sono stato contento di non aver partecipato”

Cosa si aspetta da qui a qualche anno a livello televisivo? 

“Mi auguro di poter crescere come persona e di poter continuare a fare delle esperienze e di poter imparare cose nuove, se questo significherà continuare a fare tv sarò più che felice, se significherà non farla più va bene lo stesso”.

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