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Andor, recensione no spoiler della serie ambientata nell’universo di Star Wars

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Il 21 settembre 2022 sbarca nel catalogo di Disney+ uno dei prodotti seriali dedicati all’universo narrativo di Star Wars più efficaci, inediti ed originali di sempre. Creata da Tony Gilroy (che già aveva scritto la sceneggiatura dell’ottimo film spin-off Rogue One: A Star Wars Story), la serie Andor sarà costituita da due stagioni, la seconda già annunciata ed in cantiere.

A tornare nei panni di Cassian Andor l’attore messicano Diego Luna, che già aveva vestito i panni del trafficante galattico nel film del 2016; l’ottima serie di Tony Gilroy ne è il prequel diretto, volto a raccontare non soltanto le origini e il percorso del personaggio, ma anche i meccanismi viscidi e perversi del sistema burocratico dell’Impero governato dal perfido Imperatore e dal suo temibile luogotenente, Darth Vader. Con un linguaggio televisivo ed una qualità di scrittura e regia assolutamente inauditi per l’universo di Star Wars.

La trama di Andor

Cinque anni prima della battaglia di Yavin, Cassian Andor (Diego Luna) cerca sua sorella scomparsa nel pianeta industriale di Morlana One. Durante le indagini, Cassian è in contrasto con due ufficiali. Segue un alterco, che porta Cassian a uccidere accidentalmente un ufficiale e ad uccidere l’altro. Sul pianeta Ferrix, tenta di nascondere il suo coinvolgimento convincendo sua madre adottiva, Maarva (Fiona Shaw), il suo droide, B2EMO, e il suo amico, Brasso, a coprirlo. Avendo un’unità Starpath, un prezioso pezzo di tecnologia di navigazione imperiale, Cassian chiede alla sua amica Bix di metterlo in contatto con un acquirente del mercato nero. Bix accetta e contatta l’acquirente. Nel frattempo, il fidanzato di Bix (Adria Arjona), Timm, sospetta di Andor. Per migliorare il suo rapporto alle autorità imperiali, l’ispettore capo della sicurezza di Morlana One sceglie di coprire gli omicidi. Tuttavia, il suo vice, il rispettoso Syril Karn (Kyle Soller), è determinato a risolvere il caso. Identifica la nave di Cassian, la fa risalire a Ferrix e scopre che il fuggitivo proviene dal pianeta Kenari.

Andor è una serie che si posiziona cronologicamente cinque anni prima degli eventi di Rogue One: A Star Wars Story (2016) e Guerre stellari: Una nuova speranza (1977), durante il periodo in cui si sta formando un’Alleanza Ribelle in opposizione all’Impero Galattico; un punto di vista narrativo inedito attraverso il quale raccontare la struttura burocratica e fortemente gerarchica dell’organo totalitario intergalattico creato per la prima volta nel lontano 1977 da George Lucas.

Perché vedere Andor?

Perché è talmente inedita ed originale, anche per i canoni di Star Wars, che sembra non voler raccontare nulla di quel mondo fantascientifico così tanto abusato nei decenni. Per una delle saghe cinematografiche (ed ora anche televisive grazie alle serie di successo su Disney+) più redditizie di sempre, realizzare un prodotto canonico ma allo stesso tempo dal sapore così “apocrifo” e liberatorio non ha prezzo. Per questo motivo l’Andor creato da Tony Gilroy dovrebbe essere la ciliegina sulla torta di ogni fan sfegatato della saga, di ieri e di oggi.

La scrittura sopraffina e seriosa, la regia precisa ed atmosferica e le ottime intepretazioni (nel cast, anche un ottimo Stellan Skarsgard in un ruolo secondario di straordinaria complessità) rendono Andor una perla rarissima nell’universo multimediale di Guerre Stellari, la cui seconda stagione è stata già confermata. Tra storia d’origini del personaggio interpretato da Diego Luna e agghiacciante disamina sul sistema burocratico di un regime totalitario a tutti gli effetti, questa serie targata Disney+ è forse una delle cose migliori mai realizzate dopo i primi capolavori di George Lucas.

Andor, perché non vederla

Perché forse potrebbe non soddisfare le aspettative di tutti i fan di Star Wars, nonostante tutto. Proprio perché ha la struttura narrativa e le ambizioni di voler raccontare “altro” che non siano duelli con le spade laser, scontri con navicelle intergalattiche oppure avventure con protagonisti i soli personaggi noti, Andor è un show televisivo che si prende un grande rischio nel voler introdurre ai suoi spettatori una storia completamente nuova con personaggi, a parte il protagonista già conosciuto in Rogue One, del tutto inediti.

Insomma, Andor è probabilmente il prodotto cine-televisivo più adulto della vastissima narrativa multimediale dedicata al mondo di Guerre Stellari, e questo ha avuto un effetto boomerang sul suo successo commerciale. Acclamato dai più “cinefili” e dagli spettatori più sopraffini stanchi dei soliti sequel, prequel e spin-off mal riusciti, non ha avuto però lo stesso clamore mediatico con il pubblico medio e più d’occasione, convinto di trovarsi di fronte ad un parente del ben più pop The Mandalorian. Non è affatto così.

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