ADV

Amadeus su Sanremo 2023: “Il mio sogno Mattarella ospite. Mi piacerebbero Mina, Celentano e Benigni”

ADV

Amadeus si è raccontato a 360 gradi a Walter Veltroni dalle pagine del Corriere e stavolta ha messo l’accento non sul personaggio, sul conduttore, ma su di sé. Chi è realmente Amadeus? Quali songi aveva da ragazzo? E cosa lo rende felice? Scopriamo, attraverso le sue risposte, qualcosa sull’uomo e non solo sul conduttore.

Amadeus: “Il mio compito è portare leggerezza nelle case”

Amadeus è nato a Ravenna nel 1962 da genitori siciliani. La sua vita la passa ascoltando la musica e comprando 45 giri. A scuola non era un granché e collezionava sfilze di tre in matematica tanto da guadagnarsi i rimproveri della mamma che lo sgridava perché stava sempre ad ascoltare la musica e non a studiare. Insomma non era proprio quello che si può definire uno studente modello.

“Sono cresciuto con la musica internazionale: Police, Pink Floyd, Eagles, Yes, Deep Purple, Led Zeppelin. Quel mondo fantastico mi faceva sognare: immaginavo di possedere una grande Jeep e di guidare sulle highways ascoltando la musica degli America o dei California. Nella camera c’erano uno stereo, un giradischi vecchio, e una marea di 45 giri. Qualsiasi soldo avessi in tasca lo spendevo in 45 giri. Mia madre impazziva, per questo. Li ascoltavo anche venti, trenta volte al giorno. Mamma si arrabbiava: “Studia! Stai sempre a sentire la musica, studia!”.

La passione per la musica che diventa ragione di vita per Amadeus

Ma come si suol dire la vita è un destino. Forse la sua passione per la musica e il trovarsi al posto giusto al momento giusto hanno segnato il destino di questo ragazzone dallo sguardo buono che denota un animo dolce e sensibile. Aver accompagnato un amico ad un provino per una radio lo hanno portato ad essere il grande conduttore che conosciamo tutti. Ma come sono andati i fatti? Amadeus fa sapere:

A diciassette anni, un mio amico che abitava al di piano di sotto, Gianni, un giorno mi disse: “Mi accompagni, che c’è un provino in una radio?”. Si chiamava Blu Radio Star, ora non esiste più. Ricordo che eravamo in una stanza grande, venti ragazzi tutti seduti, e io accompagnavo Gianni.

Tutti entravano, facevano un provino di lettura al microfono e una piccola simulazione di un brano da annunciare. Ascoltarono tutti e venti, il mio amico fu l’ultimo. Io mi alzai per andarmene, ma mi fermò il direttore Mimmo Sgambati che mi disse: “Tu non lo fai il provino?”. Io risposi “No, sono qui solo per accompagnare il mio amico”. Lui insistette: “Però hai il vocione, voglio sentirti..

Feci questo provino e andai via. Dopo dieci giorni lui mi chiamò e mi disse “L’unico che ho preso dei venti, sei tu. L’amico non mi parlò più, chiaramente. Però io da lì ho cominciato. Sliding doors. Casualmente.

Cosa avrebbe fatto oggi Amadeus se non fosse andato a quel provino?

«Forse questo, lo stesso. A quattordici, quindici anni andavo dai nonni il sabato e guardavo Canzonissima, poi il giovedì il quiz di Mike Bongiorno, ero attratto da quel mondo magico. Mi piacevano Raffaella Carrà, Corrado, Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Enzo Tortora. Quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande, io dicevo il presentatore televisivo o l’allenatore di calcio».

E per Sanremo 2023 Fiorello ci sarà?

Fiorello ci sarà? No, è stato molto generoso con me. Mi ha accompagnato e mi è stato vicino in questi anni. Non posso chiedergli di più. Ma non si libererà di me. Lo tartasserò per avere consigli. Il mio sogno Mattarella ospite. Mi piacerebbero Mina, Celentano e Benigni”.

Insomma se è vero che esiste il destino Amadeus è nato proprio per questo lavoro. Soprattutto perché, che sia bravo è un dato di fatto ma è altrettanto vero che i risultati ci sono, l’impegno pure e prima o poi le cose belle arrivano. Perché non cadono dal cielo ma dal duro lavoro, dal sacrificio e dalla consapevolezza di offrire al pubblico un prodotto ottimo.

A questo proposito Amadeus dice:

Il mio compito è portare leggerezza nelle case», una brezza di serenità. Sono pop e mi piace. Ho sempre desiderato sedermi accanto ai più bravi e imparare”.

Ecco la bravura c’è ma c’è anche l’umiltà di non sentirsi mai “arrivato”. Perché piace Amadeus? Perché oltre alla professionalità che mette nelle cose che fa, c’è anche lo stesso entusiasmo di quando ha iniziato non sentendosi mai “il divo” della situazione.

ADV
Articoli correlati