Alfredino – Una storia italiana: la recensione sulla miniserie sui fatti di Vermicino su Sky

Alfredino - Una storia italiana

Sky decide di riportare una pagina dolorosa della cronaca italiana e lo fa con Alfredino – Una storia italiana, miniserie in quattro puntate che ricostruisce con struggimento la vicenda della famiglia Rampi, inquadrando il prima, l’incidente e l’inseguimento mediatico, i quali hanno contraddistinto la vicenda rendendola la prima notizia seguita in diretta tv dall’intera Italia.

La trama di Alfredino – Una storia italiana

Alfredo ha sei anni. La famiglia lo aspetta a casa per mangiare insieme. Peccato che del bambino non se ne ha più notizia. È un’estate calda in quel 1981 e le ricerche iniziano subito. Ma non è trovare Alfredo il problema, bensì il riuscire a tirarlo fuori dal pozzo artesiano in cui cade, rimanendo incastrato. I soccorsi ce la metteranno tutta per salvare il ragazzino, il quale soffre anche di una malformazione cardiaca congenita. Ma il tempo non è affatto a suo favore.

Perché guardare Alfredino – Una storia italiana

Alfredino – Una storia italiana ripercorre senza troppi sensazionalismi o pietismi una tragedia che ha travolto un’intera famiglia, il cui dolore si è però espanso per l’intero stivale. Un paese rimasto immobile a guardare i soccorsi in quella calda stagione, che accentuava ancora di più il senso di panico e terrore già alle stelle di un padre e una madre, la cui sofferenza è stata inquadrata costantemente, aprendo un vero e proprio caso sulla trasformazione della televisione e, in particolare, della maniera di rapportarsi al giornalismo.

Una tipologia di informazione che non sarebbe più stata la stessa dopo il drammatico epilogo di Alfredino e che ha modificato i contorni del riportare e dare notizie. Uno spettacolo che ha avuto del vergognoso, che ha voluto spettacolarizzare un terrore lacerante il quale ha squarciato l’animo di una famiglia. Uno sguardo che non vuole essere accerchiante, come fu quello delle telecamere, bensì carezzevole nell’abbracciare quella famiglia avvolta da un tormento oppressivo, diventato ancora più stringente a causa degli occhi accesi e puntati addosso da milioni di spettatori.

Una miniserie che mantiene vivo il ricordo di una vicenda che attinge dal dramma che può affliggere il quotidiano, ma che mostra anche come da una ferita può fuoriuscire una luce: dalla faccenda di Vermicino nacque la Protezione Civile, per fare in modo che nessuna famiglia dovesse più attraversare lo stesso inferno.

Perché non guardare Alfredino – Una storia italiana

Nonostante Alfredino – Una storia italiana sia una produzione Sky, quindi senz’altro di valore, presenta comunque alcune ingenuità che ne inficiano il computo generale. Anna Foglietta, interprete della madre Franca Bizzarri, è molto brava, così come i suoi comprimari. Ma spicca assai di più rispetto a un contorno che non sempre riesce ad essere al suo livello, a esclusione del collega Francesco Acquaroli.

Un lavoro che cerca di essere rispettoso e riesce nel proprio compito. Ma che perde di efficacia nel proseguimento e nello sviluppo delle sue due ultime puntate, meno d’impatto a differenza dell’inizio di Alfredino – Una storia italiana.

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