Alexia torna sulla scena musicale, che non ha mai abbandonato, con un nuovo singolo dal titolo “I feel feelings”, uscito il 15 novembre (Garbo Dischi/Daylite Records), scritto dai Dragonette, band canadese che ha conquistato la scena della musica dance e pop internazionale. Dopo essere stata la prima artista italiana ad esibirsi sul palco del Tomorrowland, Alexia, tra le artiste italiane più conosciute all’estero con oltre 5 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e icona della musica dance anni 90, torna alla musica dance con un pezzo inedito in inglese.
Alexia: il nuovo singolo è “I feel feelings” – Intervista
Noi di SuperGuidaTv, alla vigilia del lancio del nuovo singolo, abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare in esclusiva Alexia. L’artista ripercorre la sua carriera dagli inizi fino ad arrivare ai giorni d’oggi passando per il Festival di Sanremo e per il palcoscenico internazionale del Tomorrowland. Una Alexia inedita che si commuove quando ci confessa le difficoltà di chi fa questo mestiere. Una voglia di non arrendersi a quelle che sono le esigenze del mercato discografico per una donna che ha scelto di non piegarsi al volere altrui dal punto di vista musicale e professionale. Oggi Alexia torna a far sentire la sua inconfondibile voce, e lo fa attraverso un brano che si appresta a diventare un inno sull’importanza di vivere e condividere le emozioni.
Alexia, torni alla musica dance con “I Feel Feelings”. Cosa ti ha attratto di questo brano e cosa rappresenta per te questo ritorno al canto in inglese?
“È un brano che ha tutte le caratteristiche per rinfrescare un po’ la memoria a tutti i miei fan, quali volevano il mio forte ritorno alla musica dance. È brano che ha un contenuto molto importante per me. Voglio ricordare a tutte le generazioni più piccole, di come sia importante provare le emozioni, sentire le emozioni, riuscire a dare un nome a queste emozioni, e non nascondersi dietro tutte le emozioni, rischiando di chiudersi in se stessi o addirittura ad avere atteggiamenti irrazionali, piuttosto che violenti. Per me personalmente rappresenta un ritorno alla me che provava tutte queste paure, alla ragazza che non riusciva a dare i nomi alle emozioni e che non riusciva a dare i nomi agli tsunami che ha dovuto affrontare a causa di un enorme successo. Un successo sicuramente desiderato, voluto, ricercato, ma anche non contemplato così massicciamente perché senza gli strumenti per poterlo in qualche modo gestire”.
Come hai superato questo momento?
“Sul momento non l’ho superato, ho continuato ad andare avanti nel fare il mio lavoro e presentare ciò che ero: una donna sempre disciplinata, rigida, attenta a quello che mi veniva chiesto e che chiedevo a me stessa fino a che sono arrivata a fare uno step importante per la mia carriera che era quello di allontanarmi un po’ dall’immaginario della sola cantante di musica dance. Mi sono presentata a Sanremo con un brano scritto da me in italiano, ma sicuramente non un brano sanremese. Volevo far capire che ero artista a 360° cosa che mi hanno fatto un po’ pesare, considerandomi solo una cantante da studio, quindi un prodotto commerciale. Dopo la vittoria di Sanremo, c’è stato un attimo di allontanamento dalle scene per poi rientrare, uscire e rientrare un’altra volta. Un zig-zag senza un sentiero molto preciso, nel frattempo durante questo di zigzagare verso sentieri, a volte non proprio giusti per me, ho cominciato a fare analisi e lì sono riuscita a ritrovare me stessa. Ci sono voluti tanti anni, quasi 10 anni, oggi sono in pace con me stessa e con la me stessa di vent’anni fa. Questo mi ha consentito di recepire come per le persone la me stessa di vent’anni fa era qualcosa di speciale, qualcosa di prezioso che aveva regalato dei sogni, delle emozioni, che aveva dato coraggio nel fare determinate scelte e quindi ho deciso di ripartire da lì”.
Hai collaborato con i Dragonette per questo singolo. Com’è stato lavorare con una band così affermata nella scena dance e pop internazionale?
“È stata una enorme soddisfazione poter mettere la mia voce, che comunque è una voce che ha fatto tanto per la musica dance, a servizio di questo progetto. Collaborare collaborare con loro è stato bellissimo. È una gioia sentire che le cose che abbiamo fatto, perché non è solo questo brano, si sposano perfettamente tra loro e con quello che io in questo momento voglio rappresentare”
“I Feel Feelings” ha un messaggio forte sull’importanza di vivere e condividere le emozioni. Quali emozioni personali hai voluto trasmettere con questo brano?
“Avere la capacità di mantenere i propri sogni intatti. Rivelare ciò che vuoi fare da grande, rivelare ciò che sogni di essere, rivelare quali sono le idee su te stesso o su te stessa e non fare che ci sia qualcuno che ti spezzi questi sogni, che ti spezzi le ali prima che queste ali possono rinforzarsi per prendere il volo. A me è successo costantemente di sentirmi fuori posto, di sentirmi non abbastanza all’altezza di una situazione. Questo perché sono venuta da un contesto in cui sognare era un po’ da illusi, quindi queste mie costanti illusioni venivano viste veramente come tali. Ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi hanno aiutato a sognare, che hanno sognato con me senza crearmi delle aspettative eccezionali, però nel mio cuore sapevo che non dovevo mollare. Devo anche dire che però non è stato facile. Mi sono sentita fuori posto, troppo sognatrice, voglio dire che non bisogna farsi schiacciare. Bisogna sempre essere molto solidi con ciò che si ama, soprattutto quando non fai del male a nessuno”.
C’è qualcuno qualcosa in particolare che ti ha fatto sentire che eri fuori posto?
“Penso di essere stata la prima ad aver fatto degli errori di valutazione. Non avevo piena considerazione di me stessa. Mi lasciai molto guidare, mi lasciavo molto condizionare, e questo mi ha fatto soffrire molto. È purtroppo un rischio che si corre quando si è molto giovane, quando si comincia presto a calcare palcoscenici, ad entrare in questo mondo complicato dove pensi che conti solo l’apparenza. In realtà non è così. Ero molto scioccata quando entravo in contatto con il mondo della discografia, quando venivo a Milano, quando c’erano i grossi eventi, questi personaggi avevano questo fascino particolare, mi sentivo sempre fuori posto. Oggi per fortuna ho deciso, non dico di accontentarmi, ma di prendere consapevolezza di quelle che sono le mie capacità, di quello che è il mio talento, di quello che io rappresento per le persone, e quindi senza fare nomi, senza dire ci in particolare, voglio dire che non è stato facile crescere e staccarsi, tagliare ponti con un po’ di passato, e sono stati diversi”.
Dopo il successo a Tomorrowland, ti senti di rappresentare la musica italiana anche nella scena internazionale della dance? Come è stata quell’esperienza per te?
“Un’esperienza indimenticabile, forte, importante. Non solo dal punto di vista artistico ma anche dal punto di vista mediatico. È stato un bel tam-tam di ciò che Alexia ha fatto. Come se improvvisamente le persone si fossero ricordate che io c’ero. Da tanti anni calco palcoscenici importanti, soprattutto di festival di musica anni ’90, quindi mi è venuto molto naturale salire su quel palcoscenico, è stato difficile invece il prima e il dopo. Avere intorno personaggi pazzeschi, come tenere il piglio con loro, però credo che io abbia sempre rappresentato la musica dance internazionale e spero, mi augurerei, di partire con questa nuova avventura e così ritoccare nuovamente il cuore della gente come ho fatto in passato in tutto il mondo”.
Sei un’icona della dance anni ‘90, ma anche una figura molto versatile che ha esplorato diversi stili musicali nel tempo. Come è cambiato il tuo approccio alla musica nel corso della tua carriera?
“Per tanti anni sono stata perseguitata dalla musica, ascolti quotidiani, soprattutto cercavo di essere sempre molto attenta alle novità, alle uscite, cosa funzionava e cosa non funzionava, cosa faceva tendenza. Era diventata una vera e propria ossessione. Poi all’interno di tutte queste nuove proposte, novità, conferme, c’era anche la necessità di trovare il mio percorso e spesso non era chiaro. Oggi l’approccio con la musica è diventato più leggero, più semplice, intanto perché non sono più ossessionata dagli ascolti, non ho più tempo, ho due ragazze grandi, ho una famiglia, una vita familiare comunque da gestire, ed è un compito molto importante che talvolta mi pesa e che però è molto bello se riesci a far stare insieme queste due realtà. Le mie figlie mi tengono sempre aggiornata, è un approccio diverso, è una cosa che è arrivata da loro, è la dimostrazione che loro sono grandi, che le ho cresciute con dei buoni gusti musicali e che una verso un certo tipo di musica l’altra verso un altro tipo di musica è chiaro che ricevo da loro tutto questo e ho una percezione diversa della musica perché me la consigliano loro, me la danno loro. Questa è la dimostrazione appunto del lavoro che ho fatto come madre”.
Guardando alla tua carriera, hai ottenuto grande successo sia cantando in italiano che in inglese. Come decidi quando è il momento giusto per una nuova direzione linguistica o stilistica?
“Questa volta l’ho deciso dopo il disco di Natale che ho pubblicato nel 2022. Mi ricordo proprio che era con l’intenzioni di fare qualcosa per divertirmi, per pura passione musicale. La scelta delle canzoni non è stata dettata dall’esigenza di fare un disco dove ci fossero dei brani conosciuti da tutti, no anzi, volevo fare una cosa diversa. Quando abbiamo pubblicato il primo singolo che trascinava l’album, ho notato che la gente ha iniziato a riconoscere la mia voce in inglese. Non c’è stato questo grande stupore, anzi è una riconferma e quindi ho deciso di riflettere, di provare nuovamente a cambiare, perché probabilmente per anni sono stata un po’ condizionata dall’idea che essendo nata in Italia era meglio per me esprimermi nella mia lingua, ma forse non è sempre stato giusto cosi”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Possiamo aspettarci altri nuovi brani in questo nuovo stile?
“Ci sono nuovi brani in inglese, altri brani fatti con i Dragonette, altri con altri team. Sono brani che hanno l’intenzione di far divertire e far ballare. Ci sono alcune ballate, però sono tutte improntate verso dei messaggi chiari che si affacciano alle nuove generazioni, soprattutto il successivo, che parla di come le nuove generazioni riescono ad avere un po’ più coraggio a sentirsi liberi di ciò che sono e ciò che vogliamo essere. È un po’ un inno, un grido a prendersi per mano e percorrere sentieri ancora non attraversati”.
La tua carriera ha attraversato molti cambiamenti, dal pop, al rock, al soul. C’è ancora un genere che ti piacerebbe esplorare o un artista con cui sogni di collaborare?
“Basta che ci sia l’energia e una matrice di scrittura sempre blues, soul, poi sono disposta a qualsiasi collaborazione internazionale, magari però se proprio posso sparare in alto così come dicevo prima che bisogna raccontare anche i propri sogni, in questo momento l’artista che mi piace di più in assoluto The Weeknd perché è riuscito a collegare il suo talento strepitoso con un genere pop, però con un’intensità che va a pescare negli anni ’80, musica con quale io sono cresciuta e con quale mi sento bene quando faccio questi ascolti. Poi è molto sensuale, molto intenso mi piace moltissimo”
Sanremo: ci troneresti?
“Sanremo è una vetrina importantissima, adesso poi è forse la più importante in assoluto. Prima si andava a Sanremo quasi un po’ con la paura di andare lì perché non c’era abbastanza visibilità. Si stava molto attenti. Adesso è cambiato tutto, adesso vogliono tutti passare da lì perchè Sanremo è diventato un po’ Sanremo e un po’ FestivalBar, perché ci sono tante canzoni ballabili, che va benissimo. Sono tantissime le richieste di partecipazione, però resta sempre un palcoscenico che personalmente saprei affrontare con grande entusiasmo, quindi perché no?”.
Intervista video ad Alexia