E’ un fiume in piena Alessandro Cucinotta, il sosia italiano del cantante Francesco Gabbani, che come tutti ha voluto dire la sua sul Grande Fratello Vip, reality in onda su Canale 5 condotto da Alfonso Signorini, che quest’anno è partito con il botto… di polemiche anticipate rispetto alle edizioni precedenti. E con un numero di eliminati (tra cui una squalifica) da vero primato. Cucinotta ha le idee molto chiare, e le ha illustrate con dovizia di particolari in questa intervista.
Alessandro Cucinotta, sosia di Francesco Gabbani parla di GFVip, Pamela Prati, Marco Bellavia e Signorini
Alessandro tu oltre ad essere artista sei anche spettatore del Grande Fratello Vip. Perché lo guardi, cosa ti piace di questo format?
“Come tutti gli esseri umani del mondo, sono mosso dalla curiosità. Lo guardo perché mi incuriosisce vedere come il personaggio pian piano lascia spazio alla persona, e quindi si va a svestire di quel velo di “mistero” che ha indossato fino a poco prima di mostrarsi a nudo”.
Ti ci vedresti all’interno, che “vippone” saresti?
“Premesso che non so se riuscirei a restare tutto quel tempo chiuso nelle “4 mura” della casa, tuttavia proverei per tutto il tempo possibile a mostrarmi per quello che sono: burlone, simpatico, irriverente, provocatore, cercherei di portare del buon umore e del sano cinismo”.
In questa edizione in particolare non mancano le polemiche feroci, per esempio che idea ti sei fatto di Pamela Prati e di tutto l’affaire Mark Caltagirone?
“Se posso davvero dire la mia sembra sia passata per vittima. Probabilmente l’assenza dagli schermi ha portato la Prati ad una strategia di rientro in scena basata più sul gossip e poco su nuovi progetti televisivi. Per cui magari è stata anche lei stessa ad approvare determinate dinamiche di comunicazione utilizzate”.
Tu credi nella buona fede della showgirl o secondo te c’è qualcosa di ancora poco chiaro?
“Parlare di buona fede per una “diva” come lei, diciamo che potrebbe mettere in dubbio la sua intelligenza. E lei è molto intelligente, a mio avviso. Ci sono molti elementi che, a mio avviso, determinano una partecipazione attiva nella faccenda. Partendo dalla ciclicità con la quale dichiarava di doversi sposare (ogni 10 anni se facciamo una rapida ricerca), passando dalle interviste dove millantava questo amore, questa passione , questa voglia di realizzarsi … poi la non presenza di Mark nelle trasmissioni, questo mistero, troppe cose che non quadrano tutt’oggi”.
Poi non di meno conto il caso di Marco Bellavia che ha diviso l’Italia. Qual è la tua opinione su di lui, ma anche sugli altri inquilini e il modo che hanno usato verso il conduttore?
“Il caso Bellavia è uno spartiacque di idee e consensi. Non capisco con quale criterio lui possa definirsi mental coach, tuttavia capisco e comprendo che le problematiche personali che ha sono davvero delicate. Il suo caso è stato inserito all’interno di un contesto come il GF per dar luce a tutta quella gente che necessita di un supporto psicologico e che spesso vuole fare i conti con se stessa, sotto gli occhi della società che passeggia schiva accanto. Credo che tutti i componenti della casa hanno perfettamente rispecchiato quello che accade nel quotidiano, ovvero l’indifferenza quotidiana nell’accorgerci di chi ci sta accanto e necessiterebbe del nostro aiuto. In poche parole il tutto ha esaltato l’egoismo della società. Trovo eccessivamente sbagliato e disonesto il modo in cui hanno attaccato e denigrato Marco. Soprattutto gli attacchi di Ciacci e della Ferruzzi che ho trovato davvero imbarazzanti. L’indifferenza e la cattiveria hanno fatto da padrone”.
Il linguaggio è piuttosto colorito. Ma è anche vero che riflette lo specchio dei tempi. Per te invece?
“Sono d’accordo sul fatto che purtroppo rispecchia i tempi, sebbene bisognerebbe anche qui ridimensionare il linguaggio e dare dei messaggi positivi, dove non dico di recitare versi di Shakespeare, ma almeno evitare delle edulcorazioni e il diffondere pensieri e disappunti in maniera molto colorita”.
Perché un grande artista partecipa a un reality show sapendo di finire nel tritacarne?
“Primo punto credo per questioni di budget. Secondo punto credo che lo faccia per tentare di ritornare in auge, o comunque per rientrare nel circolo mediatico delle ospitate Tv nei vari salotti”.
E di Alfonso Signorini che ne pensi?
“Signorini… non saprei proprio. Aveva iniziato il suo percorso come opinionista, e adesso è passato alla conduzione e addirittura alla scelta dei concorrenti. Beh, quest’ultima cosa, della scelta dei concorrenti non discosta molto da quanto faceva la D’Urso, ovvero di scegliere dei “casi comuni” da far salire sul carrozzone per affrontarli in trasmissione. Quello che non mi spiego è questa sua escalation forzata dove non riesce a lasciare il timone del GfVip ad un’altra persona. Sembra quasi goloso ed ingordo di gradimento popolare”.
Comprese le squalifiche, o eliminazioni, che sono davvero parecchie in questa edizione?
“Prima determinati atteggiamenti venivano condannati adesso si divide tutto in due fasi: la prima avviene in puntata dove sembra si voglia far valere il giudizio popolare, la seconda per esempio una volta usciti i concorrenti, arrivano in puntata e vengono quasi osannati e tutto finisce a tarallucci e vino. Tipo il caso di Ginevra Lamborghini, e di recente (anche se si è trattato di una eliminazione lampo) di Elenoire Ferruzzi”.
Della Ferruzzi che ne pensi?
“E’ stata acclamata come “fenomeno social”, che si forgiava a paladina della categoria trans (anche poi lei ha smentito dicendo di rappresentare se stessa n.d.r.), e magari sui social aveva anche un certo seguito, ma una volta contestualizzata all’interno del GFVIP ha dato il peggio di se , riversando tutte le sue frustrazioni su qualche uomo della casa, e lamentandosi e mettendo in risalto la tematica dell’omofobia (o transfobia mi pare si dica). Troppo facile nascondersi dietro un “beh vi vergognate tutti, è solo colpa vostra se…” . Io credo che prima di tutto debba risolvere dei traumi che ha dentro, anziché riversare tutta la rabbia del passato su quello che è il suo presente poiché rischia di rovinare il suo futuro. Insomma è pur vero che li dentro ci si mostra per quello che si è, e lei lo ha fatto. Per inciso… non credo al seme della mela”.
Tu sei padre di due gemelli, che fra qualche anno fruiranno anche loro del piccolo schermo. Gli permetteresti di guardare il GfVip?
“Sono cresciuto con la libertà di poter decidere se fare una cosa o meno, poiché i miei genitori mi hanno sempre fornito gli strumenti per essere autonomo nelle scelte. In fondo il GfVip è uno spaccato di quello che accade nella società, sia nella realtà che nel mondo social. Quindi non glielo vieterei, tuttavia potrei prendere degli esempi e far capire loro che determinate cose vanno affrontate in un certo modo piuttosto che in un altro”.
Anche se fra i concorrenti ci fosse Alessandro Cucinotta?
“Semmai dovessi farmi convincere a parteciparvi, è giusto che anche loro guardino ed osservino quello che è lo spaccato della società in cui viviamo, con in aggiunta l’elemento di punta che è il loro papà”.