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Alberto Angela minaccia la Rai: “Se la Rai mi mette in condizione di non lavorare al meglio, o ha dei dubbi, io vado altrove”

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Alberto Angela minaccia la Rai: “Vado altrove”, ma poi facendo una comparazione con Amadeus commette una gaffe sui guadagni. Scopriamo insieme cosa è accaduto nel dettaglio.

Alberto Angela rivela: “Vorrei continuare qui ma non sono legato col sangue”

l divulgatore ammette che è molto legato all’azienda Rai e che i programmi di divulgazione scientifica dovrebbero appartenere al servizio pubblico, tuttavia precisa che se la Rai ha dei dubbi o non lo mette nelle condizioni di poter lavorare bene, può decidere di andare altrove. Poi arriva la steccata al conduttore di Sanremo: “Non prendo come Amadeus, coi privati potrei guadagnare 10 volte tanto”.

Noos – L’avventura della conoscenza, il nuovo programma di divulgazione scientifica di Alberto Angela

Al via il debutto della nuova trasmissione di Alberto Angela, che raccoglie l’eredità del padre Piero e dopo Superquark arriva, Noos – l’avventura della conoscenza. Alberto Angela raggiunto dai microfoni de Il Messaggero rivela molte cose toccando numerosi argomenti, dalle fake news al compenso che riceve dalla Rai.

Alberto Angela parla della Rai e dei suoi guadagni

Il divulgatore è ben felice di rimanere in Rai ma non esclude che se ci fossero problemi andrebbe via in altre reti senza problemi:

Sono un consulente che non è legato alla Rai con un contratto di sangue. Se l’azienda vuole, ci sono e ci sarò. Sono un professionista che lavora per la Rai ormai da trent’anni, ma succede anche nel calcio: c’è il bomber che gioca per una vita nella stessa squadra e poi se ne va. Finché posso, vorrei continuare qui perché la divulgazione deve essere pubblica”, ha spiegato. “Ma se la Rai mi mette in condizione di non lavorare al meglio, o ha dei dubbi, io vado altrove”.

Alberto Angela ha anche parlato del proprio compenso, facendo dei parallelismi con altri personaggi di spicco della Rai:

Non guadagno come un calciatore né come Amadeus. Molto meno, non ho gli sponsor”, ha rivelato il divulgatore. “Di sicuro, se lavorassi con i privati potrei guadagnare molto di più, anche dieci volte di più. La conoscenza però, deve essere divisa con tutti, come il pane, e per me la migliore tavola è il servizio pubblico”.

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