Alberto Angela e la lezione di storia al Colosseo per Re Carlo e la Regina Camilla: “Una grande responsabilità, sono stati turisti curiosi” | Intervista

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È stato un momento denso di storia, cultura e simbolismo quello che ha visto Alberto Angela nei panni di cicerone d’eccezione per Re Carlo III e la Regina Camilla durante la loro visita al Colosseo. Un’occasione unica, raccontata con passione e umiltà dallo stesso Angela, che ha condiviso con noi di Superguidatv il dietro le quinte di un incontro fuori dal comune.

Alberto Angela e la lezione di storia al Colosseo per Re Carlo e la Regina Camilla

“È una grande responsabilità – ha detto – perché ti trovi all’improvviso davanti a una figura istituzionale importante, un re, una regina. Devi stare attento all’inglese, a quello che dici. L’emozione, anche per chi fa tanta televisione, è inevitabile”,  ma la lunga esperienza davanti alle telecamere ha aiutato lo storico-divulgatore a muoversi con naturalezza.

Quello che ha colpito Angela è stata la curiosità autentica di Carlo e Camilla: “Erano molto curiosi, come ogni turista. Hanno pochi minuti a disposizione in un luogo dove la gente normalmente passa ore, eppure si vedeva che cercavano di assorbire la bellezza, la storia, perfino i profumi del posto”. E così, il Colosseo è diventato il punto di partenza di un viaggio più ampio, che ha toccato anche il Tempio di Venere e Roma, simbolo di unione tra amore e governo, “un posto perfetto per celebrare un anniversario di matrimonio”, ha sottolineato Angela.

Nessuna scaletta, tutto improvvisato ci confessa: “Non era previsto che ci fermassimo lì, ma lo abbiamo fatto, e allora ho dovuto tirare fuori tutte le mie conoscenze sul Foro Romano. Ho cercato di evitare la noia, puntando su dettagli suggestivi: ho indicato dove Marco Antonio tenne l’orazione funebre per Giulio Cesare, da cui poi Shakespeare trasse ispirazione. Con un re inglese, non poteva mancare quel riferimento.”

Tra domande e osservazioni, Re Carlo ha chiesto perché quelle rovine fossero ancora in piedi. La risposta di Angela è stata una piccola lezione di archeologia e storia urbana: “Quando arrivarono i barbari, tagliarono ponti e acquedotti, e la popolazione si spostò verso il Tevere. Questa zona fu dimenticata, abbandonata, e la natura la ricoprì. Tutto è rimasto sepolto, ed è per questo che scavando oggi si trova ancora tutto. Roma è una città costruita a strati, come bicchieri uno sopra l’altro.”

Con il suo stile narrativo inconfondibile, Angela ha restituito vita alle pietre antiche: “Ho mostrato anche delle piccole coppelle scavate nei gradini, giochi che i romani facevano mentre aspettavano gli amici. Sono dettagli che danno anima alla pietra, la rendono viva.”

Ed è proprio questa capacità di evocare il passato che, secondo lui, rende Roma unica: “Non ci sono più i marmi originali del Colosseo, ma la vostra mente li ricrea. Vede i gladiatori, sente le urla. È una forma di realtà virtuale che ci restituisce l’anima di Roma”.

Il video dell’intervistato ad Alberto Angela dopo la visita al Colosseo con Re Carlo

 

 

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