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Adriana Pannitteri, intervista alla conduttrice di TG2 Storie: “Ho accolto questa sfida come una grande opportunità. I fuorionda? I giornalisti hanno delle responsabilità”

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Dopo essere stata uno dei volti iconici del TG1, Adriana Pannitteri ha accolto una nuova sfida. Dallo scorso febbraio, la giornalista e scrittrice è al timone del programma TG2 Storie, in onda ogni sabato alle 23.45 su Raidue e in replica la domenica alle 7 della mattina. Tra le novità, la presenza di ospiti in studio.

Noi di SuperGuida TV abbiamo intervistato in esclusiva Adriana Pannitteri. Con lei abbiamo parlato di questa nuova importante opportunità. Tra gli ospiti che Adriana sogna di avere in studio menziona Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ma anche illustri registi come Marco Bellocchio. Con Adriana Pannitteri abbiamo parlato anche della condizione femminile nel giornalismo. In tv intanto i giornalisti stanno prendendo sempre più piede nei programmi di intrattenimento. Basti pensare anche ai reality. Adriana ha però svelato che non farebbe mai l’opinionista.

A conclusione dell’intervista, abbiamo affrontato con lei la questione dei fuorionda. Dopo il caso di Piergiorgio Giacovazzo, ci si è chiesti se l’uso dei fuorionda potesse considerarsi legittimo. La giornalista ha espresso il suo parere: “Può accadere che in studio ci si lasci andare a commenti o battute. Secondo me, i fuorionda sono un po’ una violazione. Pubblicare dei fuorionda per mettere alla berlina dei professionisti non mi sembra una bella operazione. Dall’altra parte però sono consapevole che i giornalisti hanno delle responsabilità. Sarebbe opportuno stare attenti evitando di commettere scivoloni”.

Adriana Pannitteri, intervista alla conduttrice di TG2 Storie

Adriana, sei al timone di TG2 Storie, in onda ogni sabato alle 23.45 su Raidue. Come hai accolto questa nuova sfida?

E’ una bellissima sfida. La domenica alle 7 di mattina è prevista anche una replica per chi si fosse perso la puntata. Dopo tanti anni di conduzione del TG1 ho deciso di andare via e questa sfida mi è sembrata una grande opportunità. Si tratta di un programma di nicchia visto l’orario della messa in onda ma sono soddisfatta perché sono riuscito a costruirlo a mia immagine e somiglianza. Certo non è tutto rose e fiori: non ho una redazione che mi possa supportare. Mi occupo di tutto: dalla ricerca degli argomenti da trattare alla scelta degli ospiti in studio. 

Hai già avuto diversi ospiti. C’è però un ospite che vorresti avere?

Prima di andare via dal TG1 avevo fatto uno speciale sui Negramaro. Ecco, mi piacerebbe tanto avere Giuliano Sangiorgi in studio. In quanto appassionata di cinema vorrei avere anche registi importanti: da Crialese a Bellocchio con cui ho instaurato un bellissimo rapporto in quanto per il film “Bella addormentata” si era ispirato liberamente ad un libro che avevo scritto con Beppino Englaro. 

Intanto, hai inaugurato a Montecastrilli la prima piazza intitolata a Raffaella Carrà. Proprio a lei hai dedicato anche il libro “La ragazza perfetta”. Cosa ti lega a questa figura iconica?

Dopo essermi dedicata alla cronaca per tanti anni, con Raffaella Carrà ho esplorato un altro mondo. Dopo aver realizzato uno speciale sulla Carrà per il TG1, ho deciso di approfondire la sua figura attraverso documenti e interviste dell’epoca. In quel momento mi sono resa conto di quanto questa donna fosse stata moderna, molto più all’avanguardia di tanti personaggi che ho avuto modo di conoscere. Mi ha colpito il suo aver lottato pe conquistare il suo spazio da sola. Non ha mai percorso scorciatoie ma per dirla alla romana si è fatta il mazzo. Non oso paragonarmi a lei ma ho una grande stima di chi lavora per ottenere dei risultati. E lei questo lo ha sempre fatto al contrario di chi oggi è alla ricerca del successo facile. 

Oggi le donne hanno difficoltà anche a farsi strada negli ambienti di lavoro. Anche tu hai incontrato delle difficoltà? Ti hanno mai fatto pesare il fatto di essere una donna?

Negli ultimi anni le redazioni sono piene di donne. Se poi facciamo il discorso di quante donne riescono ad arrivare a ricoprire il ruolo di direttori di testate o telegiornali, allora le cose cambiano. Quando firmai uno dei primi contratti in Rai per Italia Sera assieme a me c’erano tante ragazze. Paolo Di Giannantonio, che era il conduttore del programma, all’epoca disse: “Le donne sono più disposte a farsi il mazzo”. Io e le altre avevamo l’idea che dovessimo dimostrare di più. Ora però le conduttrici dei telegiornali ma anche dei programmi sono in maggioranza donne. 

Venendo ai fatti di cronaca di cui ti sei occupata, anche quest’anno ci sono già stati numerosi femminicidi. Dal massacro del Circeo all’omicidio di Giulia Cecchettin si ha l’impressione che concretamente sia cambiato molto poco. Giorgia Meloni ha annunciato che sta lavorando a delle misure per fermare la barbarie dei femminicidi. Elly Schlein, intanto, ha chiesto alla Presidente del Consiglio di introdurre l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia. Qual è la chiave per contrastare questa piaga sociale?

Il tema principale è quello dell’educazione ai sentimenti. Credo che nelle scuole si debba tornare a riaprire gli sportelli di consulenza psicologica. Girando per le scuole, mi sono accorta che i giovani sono aperti al dialogo. C’è un elemento drammatico di fragilità dei ragazzi, degli uomini che deve essere affrontato. Io il 25 novembre scorso ero alla Manifestazione al Circo Massimo e ho notato una grande presenza di giovani. Pensavo davvero che potesse arrivare la svolta e invece il femminicidio è ormai talmente radicato che non basta scendere in piazza. 

Molti tuoi colleghi si stanno mettendo in gioco come opinionisti di reality. Penso a Cesara Buonamici ma anche a Dario Maltese. Tu lo faresti?

Non lo so sinceramente. Riconosco di essere una persona che ha diverse anime, una un po’ più pop e l’altra più seriosa. Se dovessi fare qualcosa una tantum accetterei ma cambiare  veste diventando altro non mi convince.  

Neanche Ballando con le Stelle?

Me lo chiedono spesso. Se dovessi andare una volta nel programma lo farei. Partecipare come concorrente invece non lo farei perché non mi sentirei a mio agio. 

I fuorionda in tv sono diventati un vero e proprio caso. Secondo te i fuorionda sono o non sono una violazione della privacy?

Può accadere che in studio ci si lasci andare a commenti o battute. Secondo me, i fuorionda sono un po’ una violazione. Pubblicare dei fuorionda per mettere alla berlina dei professionisti non mi sembra una bella operazione. Dall’altra parte però sono consapevole che i giornalisti hanno delle responsabilità. Sarebbe opportuno stare attenti evitando di commettere scivoloni. Non escludo che anche io possa aver commesso delle gaffe in passato. 

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