65 – Fuga dalla Terra, la recensione dello sci-fi (no spoiler)

65 - Fuga dalla Terra

Sessantacinque milioni di anni fa, sul lontano pianeta Somaris, il pilota Mills accetta di prendere parte a una missione che lo terrà due anni lontano da casa, nella speranza che con i soldi guadagnati possa curare la malattia della figlia adolescente. L’astronave su cui viaggia viene colpita da un asteroide e costretta a un atterraggio di emergenza su un pianeta sconosciuto; Mills è il solo superstite, o almeno pensa di esserlo. Sulla navicella infatti si trovava anche una ragazzina in stato criogenico, in cerca dei suoi genitori.
In 65 – Fuga dalla Terra, tra i film più popolari su Prime Video, l’insolita coppia cerca di raccapezzarsi quando scopre che quel mondo è abitato da diverse specie di dinosauri, che mettono più volte a repentaglio la loro incolumità. La sola via di fuga è raggiungere la cima di una montagna dove si trova la loro unica ancora di salvezza, ovvero la possibilità di mandare un messaggio di SOS e attendere i soccorsi. Ma il tragitto per arrivare alla meta sarà molto più complicato del previsto.

65 – Fuga dalla Terra: Jurassic World – la recensione

L’astronave che affonda in una sorta di stagno paludoso, manco fosse Luke Skywalker in L’impero colpisce ancora (1980) e ci manca poco che non spunti un novello maestro Yoda. Una sorta di (in)volontaria ironia in quanto il protagonista di 65 – Fuga dalla Terra è Adam Driver, che nell’ultima trilogia cinematografica di Star Wars aveva vestito i controversi panni di Kylo Ren. Similitudini a parte, il film è una sorta di improbabile polpettone che mescola la fantascienza classica a base di esplorazioni spaziali con i dinosauri figli di Jurassic Park, anche se in questo caso sarebbe meglio dire antenati.

E sì, perché come lo spettatore arriva a capire – anche aiutato dal sottotitolo italiano – già dopo alla comparsa della prima creatura, quel globo ostile dove Mills è atterrato altri non è che il nostro pianeta, per l’appunto all’epoca nella quale era abitata da questi giganteschi rettili primordiali.

65 – Fuga dalla Terra, giorni di un futuro passato

La trama è davvero esile e ulteriore testimonianza è la breve durata dell’operazione, novanta minuti inclusi i titoli di coda: un tempo veramente esiguo soprattutto per blockbuster a tema di questo genere, segno che la mancanza di idee si è riversata anche in una sceneggiatura che affastella alla rinfusa spunti e situazioni. Basti pensare che nelle fasi clou i Nostri devono vedersela anche con un’imminente caduta di meteoriti e se state pensando a un evento clou che ha segnato la storia della Terra…beh, forse non siete molto lontani.

La vicenda strappalacrime del protagonista, che si espone progressivamente in una manciata di flashback, serve da appiglio emotivo per giustificare il legame sempre più profondo con la ragazzina, nonostante quell’incomprensione linguistica che rischia di apparire come una barriera invalicabile. Ma siamo in un titolo pensato ad uso e consumo del grande pubblico e così ogni ostacolo viene schivato perché sì, senza una verosimiglianza di fondo, almeno contestualizzata al pur ovviamente fantastico contesto.

Spiace che dietro la produzione di questo pasticcio vi sia un certo Sam Raimi, ma 65 – Fuga falla Terra non ha convinto manco il botteghino tanto da risultare un clamoroso flop con soltanto sessanta milioni di dollari di incasso su un budget da quarantacinque, troppo poco per tornare delle spese e garantire – fortunatamente – la realizzazione di un sequel.

Conclusioni finali

Effetti speciali più che discreti e la presenza nel ruolo principale di Adam Driver, uniti alla presenza dei sempiterni dinosauri in un contesto fantascientifico, potevano dar vita a un blockbuster degno di nota, ma le premesse potenzialmente intriganti si sono infrante su una sceneggiatura caotica e arruffata, popolata da personaggi ed eventi al grado zero di profondità.

65 – Fuga dalla Terra vede un coraggioso pilota e una altrettanto proba teenager affrontare tirannosauri, pterodattili, velociraptor e quant’altro in un pianeta che conosciamo benissimo, con tanto di catastrofe apocalittica in arrivo a guastare ulteriormente la già non certo rosea situazione. Se almeno è scongiurata la morale “i dinosauri sono migliori delle persone“, il franchise è di quelli da estinguere sul nascere e una volta tanto gli incassi hanno dato una mano alla soppressione anticipata dell’ipotetica saga.

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