Una celebrazione gioiosa al MIC (Ministero della Cultura) quella per il cinquantesimo anniversario dal debutto della storica commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola”, capolavoro firmato da Pietro Garinei e Sandro Giovannini, con la collaborazione di Jaja Fiastri e le indimenticabili musiche di Armando Trovajoli. L’evento, ospitato nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama teatrale e istituzionale.
50 anni di “Aggiungi un posto a tavola” al Ministero della Cultura
Ad aprire la cerimonia è stato il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che ha offerto una riflessione sui valori trasmessi dall’opera: “Oggi sembra quasi che quando si trasmettono messaggi positivi in televisione si debba chiedere scusa, come se solo la negatività avesse il diritto di salire sul palco”, ha affermato con tono critico. “Opere come Aggiungi un posto a tavola portano serenità e fiducia, e proprio per questo vanno tutelate e valorizzate. Noi lavoreremo per far sì che questa forma d’arte rimanga un pilastro del nostro patrimonio culturale”, ha concluso Mazzi, tra gli applausi della sala.
All’evento hanno partecipato anche il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, il direttore artistico del Teatro Brancaccio, Alessandro Longobardi, e il regista Marco Simeoli, oltre a due volti noti e amatissimi dal pubblico: Lorella Cuccarini e Giovanni Scifoni, protagonisti di questa nuova edizione che sarà in scena al Brancaccio anche a Capodanno.
Le parole di Cuccarini e Scifoni, la video intervista
Lorella Cuccarini ha condiviso la sua emozione e il profondo legame personale con Aggiungi un posto a tavola, definendo la sua partecipazione un autentico privilegio: “Beh, diciamo che siamo stati fortunati perché siamo entrati in questa famiglia meravigliosa del cinquantenario, no? Quindi siamo qui per i cinquant’anni di Aggiungi un posto a tavola. Poi, il fatto che ci siamo avviati e tutto il nostro gruppo è un motivo di orgoglio. Ma sì, perché questa è una storia, non siamo noi. Cioè, noi semplicemente ci iscriviamo e troviamo un film che scorre da cinquant’anni, che è questo grande capolavoro che affascina bambini. È bello vedere tanti bambini al teatro, è bello, che cantano con noi. E oggi siamo qua, vediamo cosa succede”.
E ancora, Cuccarini ha aggiunto: “Interpretare Consolazione nel cinquantenario di Aggiungi un posto a tavola è il più bel regalo che potessi farmi per festeggiare 40 anni di carriera. Vidi questo spettacolo per la prima volta nel 1974, avevo 9 anni e già sognavo di fare questo mestiere. Ritrovarmi oggi su questo palco è come chiudere un cerchio meraviglioso”.
Giovanni Scifoni ha invece raccontato il suo legame profondo con l’opera e il percorso personale che lo ha portato sul palco: “Per me sicuramente ha un sapore assolutamente speciale, perché questa è stata la mia prima commedia musicale vista a teatro. Io nel 1974 c’ero e l’ho visto con la mia famiglia. E mi ricordo, insomma, che comprai il vinile e lo consumai, per quanto mi piacevano tutte le canzoni. E per me, quando ho cominciato le prove, praticamente ho dovuto imparare le canzoni, perché già le conoscevo, e poi sono andato avvantaggiato. Quindi sicuramente entrare in uno spettacolo che comunque ha fatto parte profondamente della tua vita, è proprio un grandissimo regalo”.
Scifoni ha inoltre sottolineato le difficoltà iniziali nel prendere parte a un’opera così iconica: “Ma per me sì, sicuramente, ma è anche una sensazione un po’ strana. Io non sono affacciato dentro questo spettacolo da vecchio. Entrare dentro una cosa già fatta, e quando tu devi semplicemente essere un po’ umile, devi fare un passetto indietro, perché non è che puoi arrivare a fare e creare da zero una roba. Questo per me non è stato facile all’inizio. Anzi, all’inizio ero molto reticente, anche proprio ad accettare un lavoro del genere, sebbene capissi che era una grande occasione per me e per la mia carriera. Però avevo anche un po’ il timore di essere un po’ di disturbo dentro una storia già avviata, insomma. E non è stato facile, però, vabbè, poi una volta che ci sei dentro, va tutto da solo come un treno. Però entrarci non è facile”.
Le parole del presidente Mollicone e di Longobardi
Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, ha colto l’occasione per sottolineare il valore simbolico e culturale dell’opera, consegnando una medaglia ufficiale della Camera dei deputati a nome delle istituzioni: “Le istituzioni non hanno solo il compito di finanziare lo spettacolo dal vivo, ma anche di celebrarne il valore culturale”, ha dichiarato. “Ringrazio Alessandro Longobardi per aver portato avanti questa tradizione e per aver saputo valorizzare l’opera di Garinei, Giovannini, Fiastri e Trovajoli. Aggiungi un posto a tavola non è solo uno spettacolo: è un ponte tra generazioni, un viaggio tra le acque tumultuose della vita, guidati dall’umanità e dall’accoglienza”.
Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, ha definito l’opera “una metafora di un viaggio collettivo, un piccolo villaggio che si stringe intorno al suo parroco per affrontare le avversità, dove l’arca diventa rifugio e simbolo di un patto sociale fondato sulla solidarietà”.
L’evento si è concluso con un momento simbolico: la consegna della medaglia ufficiale della Camera alla compagnia teatrale e al regista.