Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano al BTC Festival: «”C’è ancora domani” una serie Tv? È bello già così quello che è successo. Piuttosto uno spin-off» – Intervista Video

fanelli romana

Al BTC Festival di Benevento abbiamo intervistato in esclusiva Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano, due bravissime attrici protagoniste del film di Paola Cortellesi intitolato C’è ancora domani. Ecco cosa ci hanno detto sui loro rispettivi personaggi e su come hanno vissuto il grande successo raggiunto con la pellicola.

Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano, intervista

Parlando di C’è ancora domani, cosa ne pensate del successo che ha avuto in tutto il mondo? Com’è lavorare con Paola Cortellesi? Quanto vi è piaciuto il vostro personaggio e cosa condividete con lui? 

Fanelli: Entrambe pensiamo che sia immeritato. Siamo in imbarazzo. In realtà sono molto emozionata. E’ stato tutto incredibile, non aspettato. Io immaginavo che sarebbe andato bene, ma è successo qualcosa di molto grande. Per quanto mi riguarda oltre a sentire l’emozione dell’attrice – con l’ego dell’attrice che dice evviva ho beccato il film dell’anno – in realtà c’è l’emozione di un affetto grande nei confronti dell’attrice protagonista, registra e sceneggiatrice del film che ha amplificato tutto. 

Cosa ha in comune con il suo personaggio e cosa le è piaciuto quando ha avuto il copione? 

Emanuela Fanelli: La storia, già quando me l’ha raccontata Paola a cena, mi ha emozionato. Mi ha commosso essere chiamata da lei per interpretare  il personaggio di Marisa anche perché in questo film non c’è un amore sentimentale per un uomo, ma ci sono due grandi amori: quello di una madre nei confronti di una figlia, enorme, e anche l’amore tra due amiche. Perché l’amicizia è una forma d’amore altissima. Paola mi ha raccontato Marisa come un raggio di sole, una persona con cui il personaggio di Paola, Delia, poteva prendere un po’ di respiro ed insieme a lei anche il pubblico. Per me è stato un onore interpretare quel raggio di sole lì che aveva anche sfaccettature e dolori privati. 

Cosa pensa invece del suo personaggio e del successo ottenuto dal film? 

Maggiora Vergano: Il successo del film ha sconvolto tutti e più di tutti me, perché sono una neofita e non sono abituata a questi numeri. Non avevo mai fatto una promozione nella mia vita prima di questo film e farla direttamente con il botto mi ha fatto direttamente entrare sul pezzo. Siamo stati in giro per tante sale e sono riuscita a cogliere le impressioni delle persone che mi porto dentro, ma anche vedere i feedback degli altri paesi, il clamore che ha avuto questo film sui social, i messaggi di ragazzi, signore e ragazze che sono rimasti folgorati, mi ha fatto capire che far parte di questo film è stato un vero onore.

Marcella è un regalo grandissimo. ogni volta che penso a Marcella penso a mia sorella. Io ho una sorella, piccola, – ormai è una adolescente. Marcella è una giovane donna che alla fine del film è sicuramente carica di speranza che guarda per la prima volta la madre fiera, ma anche con una grande speranza e fiducia per il futuro grazie all’atto che compie la madre. E’ un po’ il futuro Marcella.

Cosa ho in comune con il personaggio? Sicuramente una rigidità, una aggressività latente che ogni tanto esce che è tipica dell’adolescenza infatti Paola me la giustificava così. Io avevo un po’ paura all’inizio perché pensavo a questa madre che veniva vessata dal marito, da tutti, fa tre mila lavori e pure la figlia se la deve prendere con questa madre? Invece Paola mi ha detto che intanto è una adolescente e sicuramente è giustificata dall’età. In più è uno strumento questa rabbia che usa Marcella per smuovere la madre, ma la ama infinitamente. Il motivo per cui usa questa rabbia contro di lei e non contro il padre è proprio nell’amore perché in realtà Marcella stima la madre, vede un potenziale in lei e non nel padre. Un po’ anche per riverenza non si rivolge a lui con quei toni, ma c’è una grande amore. C’è violenza in questo film, ma c’è anche tanto amore. 

Dal film alla serie tv?

Secondo voi questo film potrebbe ispirare una serie tv, visto che vanno per la maggiore? 

Fanelli: Dici che gli rubano l’idea o che la fa Paola? Secondo me no. Non penso, poi domani lanciano la notizia e sono tutti confermati tranne me che ho detto secondo me è una sciocchezza. Secondo me è bello così, quello che è successo. Anche perché il finale già si sa, che cliffhanger fai a fine puntata? 

Maggiora Vergano: Piuttosto uno spin-off su Marisa e Peppe.

Emanuela Fanelli: Posso dire io farei uno spin-off musical perché ho tanto da dare nel campo della musica e della danza e ci tengo a sottolineare soprattutto la danza. Grazie per questa idea e ti chiamerò per un ruolo. 

Magari portarlo a teatro? 

Fanelli: No no no. Sto scherzando. Va bene così.

Dal cinema alla tv fino ai progetti futuri

Lei è stata protagonista anche in tv. Ha lavorato per Lundini per parecchio tempo. Secondo lei Una pezza di Lundini è un programma che potrebbe tornare o le piacerebbe fare qualche altro progetto con lui? 

Fanelli: Io con Lundini farei qualsiasi cosa. Che non è un titolone sexy. Io e Valerio siamo amici veramente, non come si dice nell’ambiente in generale. Una pezza di Lundini è stato un gran regalo perché è nato con un mio amico che è anche un artista che stimo tanto. Noi quando registravamo le puntate pensavamo sicuramente non ci mandano in onda. Però è stato fatto con una onestà che è stata premiata. Nessuno dei due pensava: “facciamo questo perché diventa virale o perché facciamo il botto”. Abbiamo deciso di smettere perché eravamo arrivati un po’ sui gomiti. Quello è un format che va riempito tanto e alcune cose secondo noi ce le avevano fatte passere perché ormai stavamo simpatici. Abbiamo quindi pensato di fermarci quando ancora le persone potevano dire: “ooh quando torna”. Se avessimo fatto la stagione dopo le persone avrebbero detto: “uhmm era meglio prima”. 

Palando di televisione, Romana, lei è affascinata dalla conduzione? 

No. Non lo so. Non ci ho mai pensato. Non so sei sarei in grado. Forse mi piacerebbe farlo con qualcuno che stimo, che mi conosce molto bene, che è una spalla su cui appoggiarmi e con cui andare in mezzo agli squali insieme. 

Fanelli: Una pezza di Lundini non è un programma di conduzione. Io ho fatto l’attrice anche la. Non sarei in grado di condurre. 

Altri progetti? 

Fanelli: A parte lo spin-off musical, possiamo dire una cosa che dicono le attrici, così sembriamo attrici vere: “c’è qualcosa che bolle in pentola, ma non possiamo ancora dirla”. (ridono entrambe)

Il video con l’intervista integrale

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